Scontri e cariche ‘ideologiche’ per Palermo – Lazio? “Diffidiamo questura e giornali”

L’ avvocato del foro di Palermo, Giorgio Bisagna che sta difendendo i quattro tifosi rosanero, accusati per rissa, è di poche parole: “Sentiamoci dopo l’udienza. La vicenda va ancora inquadrata”, racconta al Moralizzatore.it.

Gli otto ultras (4 palermitani, 4 laziali) arrestati ieri sera a Palermo a seguito degli scontri durante la partita allo stadio Renzo Barbera, Palermo – Lazio, proprio in questi minuti si trovano sul banco degli imputati del tribunale del capoluogo siciliano, per essere giudicati per direttissima.

L’ avvocato del foro di Palermo, Giorgio Bisagna che sta difendendo i quattro tifosi rosanero, accusati per rissa, è di poche parole: “Sentiamoci dopo l’udienza. La vicenda va ancora inquadrata”, racconta al Moralizzatore.it.

Ma qualcosa di certo, per il questore di Palermo, Guido Nicolò Longo, esiste ed è reale. “Gli scontri di ieri pomeriggio tra tifosi palermitani e laziali non hanno nulla a che fare con la partita ma, probabilmente, hanno una matrice ideologica” afferma durante la conferenza stampa. Per le forze dell’ordine infatti pare che siano stati proprio i palermitani a lanciarsi per primi contro i tifosi della Lazio che avrebbero reagito duramente. Gli scontri sono avvenuti nei pressi dell’incrocio con via Mazzini. Una violenta rissa con lancio di oggetti, razzi e fumogeni.

Ideologie politiche che per i tifosi rosanero andrebbero ad accostarsi ai ragazzi dei ‘centri sociali’ presenti a Palermo. Ma gli attivisti degli spazi occupati non ci stanno a questa versione dei fatti e si difendono dalle accuse.

“I fermati di ieri sono ultras del Palermo: è soltanto in questo contesto che vanno inquadrati i fatti dello scorso pomeriggio”. Raccontano in una nota i giovani del centro sociale ‘Anomalia’. “Forse si sta provando, sottolineando la loro ‘appartenenza’ a percorsi socio-politici, a far passare l’idea – crediamo deliberatamente – che la natura di quanto successo ieri abbia una matrice politica, di contrapposizione tra opposte fazioni. Questa visione è frutto di una ‘costruzione’ parziale e inesatta. Il loro impegno sociale corre sul binario parallelo della loro frequentazione e del loro tifo nella curva Nord inferiore dello stadio di Palermo. Ogni fuga in avanti giornalistica non rappresenta altro che il tentativo mediatico di abbellire notizie e trasformarle in ciò che queste non sono. Diffidiamo, dunque, questura e giornalisti ad accostare questioni assolutamente distanti tra loro: la presunta matrice politica deve lasciare spazio alla reale natura dei fatti e cioè alla dinamica ultras da cui tutto è scaturito”. Affermano.
“I fermati di ieri pomeriggio sono attivisti del Centro sociale Anomalia, vero. Ovvio che noi, altri militanti del centro sociale, siamo al loro fianco. Dal canto nostro aspetteremo i dovuti sviluppi della vicenda auspicando che altre tendenziose ricostruzioni giornalistiche non ne condizionino il normale percorso”.