Io non sono Pino Maniaci, io sono per la verità

in Home di

Pino Maniaci indagato per estorsione secondo quanto riportato dalla penna seria e stimata di Francesco Viviano. I fatti li conoscete già: quell’uomo con i baffi che trasmette da un angolo bello e difficile di Sicilia accusato di un presunto tentativo di ammorbidire l’attenzione sul lavoro dei sindaci di Partinico e Borgetto in cambio di soldi e posti di lavoro. In poche parole estorsione. Racket.

Nell’attesa che la Procura di Palermo comunichi le verità giudiziarie delle cose a Maniaci e che sul web, al bar e nel resto della società se ne continui a parlare, c’è chi è rimasto ad ascoltare e osservare in questi giorni. Fermarsi un attimo per avere maggior chiarezza senza dimenticare chi è Pino Maniaci e non solo cosa rappresenta ma anche chi è stato e che cosa ha fatto. E soprattutto cos’ha guadagnato. Oltre ai guai, s’intende.

Da dove iniziare?  Intanto si suggerisce di scaricare e leggere qui l’ebook

pubblicato da Caracò editore. E poi di avere un po’ di rispetto per un uomo che ha insegnato tanto, gratuitamente e senza chiedere nulla in cambio, a decine di ragazzi, offrendo vitto, alloggio e un po’ di sano giornalismo. Rispetto per tutti i guai che ha passato (macchine bruciate, aggressioni, minacce e centinaia di querele) e per tutte le migliaia di persone che lo hanno ascoltato e incontrato.

Che poi se la dobbiamo dire tutta, le ultime volte che si era vista tanta gente manifestare il proprio sostegno ad una persona indagata, beh, era proprio un’altra storia. I sostegni agli indagati per fatti gravi sono stati rivolti anche a persone accusate per reati di mafia, per esempio. Questa volta invece no.
Tra qualcuno che per evidenti ragioni personali ha esultato non appena è stato informato, i delusi, i molti perplessi che tra l’incredulità e le tante domande hanno deciso di non prendere posizione per capirne, legittimamente, di più, c’è un numero importante di sostenitori che incentiva il primo giornalista di Telejato ad andare avanti e a non aver paura. Perché, nonostante tutto, c’è chi non dimentica. Nell’attesa, riconosciamo a quest’uomo quello che merita. E chi scrive, ha tanti motivi per essere in debito con lui.

Se questo articolo ti è piaciuto, ti consigliamo di seguirci su Telegram per restare sempre aggiornato su temi simili oppure su Facebook. Ci trovi anche su Twitter, dove leggerai tutti i titoli dei nostri articoli. Iscriviti infine al nostro canale YouTube per non perderti i nostri video!

Salvo Ognibene nasce a Livorno. Dopo qualche anno torna con la famiglia a Menfi, in Sicilia. Ha studiato giurisprudenza all’Alma Mater Studiorum di Bologna, discutendo una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione. È avvocato praticante, giornalista (non iscritto all’albo) e arbitro di calcio (A.I.A.). Nel 2011 ha fondato il sito di informazione e dibattito www.diecieventicinque.it e collabora, tra gli altri, con “I Siciliani giovani”, “Telejato” e “Articolo 21”. Impegnato nella promozione della legalità e della cultura antimafia, ha contribuito alla formazione di diversi dossier di denuncia sul fenomeno mafioso in Emilia Romagna. Nel dicembre del 2014 ha pubblicato per Navarra Editore “L’eucaristia mafiosa – La voce dei preti”, contemporaneamente ha dato vita ad uno spazio di condivisione e approfondimento sui rapporti tra mafia e chiesa www.eucaristiamafiosa.it. Il suo blog è www.salvatoreognibene.blogspot.it

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*