Bagheria, il Tar ha deciso il Coinres va pagato e i soldi adesso chi li uscirà?

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Il Tar ha sentenziato, un 1 milione 644 mila euro, tanto è la cifra che il comune dovrà versare al consorzio Coinres per somme dovute. 

L’amministrazione guidata da Patrizio Cinque aveva presentato ricorso contro la decisione della Regione Sicilia che aveva inviato un  commissario ad acta per prelevare il debito contratto con il consorzio dei rifiuti. Il sindaco aveva deciso di fuoriuscire dal Consorzio affidando l’appalto alla TECH servizi per una cifra pari a 3 milioni di euro. Adesso però quella scelta potrebbe costare cara al sindaco di Bagheria, e l’ipotesi del danno erariale è vicinissima. La beffa per i cittadini è che il servizio per la raccolta dei rifiuti potrebbe essere pagato per due volte. In caso di prelievo forzato della cifra esorbitante la situazione economica del comune potrebbe divenire complessa. La scelta di uscire dal Coinres è stato uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione grillina, scelta condivisibile se si guardavano i costi esorbitanti e soprattutto i risultati: una città sommersa dai rifiuti. Però, se la scelta poteva essere apprezzabile, quello che viene meno è il criterio con il quale è stata fatta. Sono tanti ora i quesiti che si aprono, in primis chi dovrà far fronte al pagamento della somma, se la stessa somma, in caso di danno erariale, sarà esborsata dalla stessa amministrazione bagherese. Seguiremo con attenzione l’evolversi della questione….

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Giornalista. Presidente associazione nazionale verità scomode. Menzione speciale al premio giornalistico Pippo Fava. La sua prima inchiesta risale al mese di maggio 2014 riguardante i brogli elettorali del comune di Villabate, ripresa anche dalle Iene e che ha portato alle dimissioni del sindaco e della giunta. Vince l’Oscar Legalità anno 2015. A marzo 2015 riporta alla luce una lettera inedita del giudice Giovanni Falcone, indirizzata ad un giovane studente, pubblicata prima sul giornale L’Ora e dal Corriere della Sera. Vanta diverse collaborazioni, già inviato Telejato, nel 2015 approda alla tv nazionale come inviato del programma realizzato dalle Iene, OpenSpace, andato in onda su ItaliaUno. Oggi collabora con la redazione delle Iene. Gira l’Italia per raccontare la sua storia attraverso la scrittura del suo primo libro, “Il silenzio è dolo”, divenuto anche un brano musicale simbolo della lotta alla mafia scritto da Marco Ligabue da lui cantato e interpretato con Othelloman e Lello Analfino frontman dei Tinturia. www.ismaelelavardera.it

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