Parla il senatore Giarruso: “Il giornalista Camarrone strumentalizza la morte del padre”

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Abbiamo sentito il senatore del M5S Mario Michele Giarruso, che dopo una conversazione su facebook avuta con il giornalista della Rai Davide Camarrone aveva dichiarato: <<buttati al mare con una pietra al collo>>.

Il giornalista Davide Camarrone aveva pubblicato un post di dissenso verso Luigi Di Maio sulle parole usate dal grillino riferendosi ai “lobbisti del cancro”, da quel post, dopo la risposta di Giarruso, era scoppiata la polemica per l’espressione usata dal senatore Cinque stelle. Contattato al telefono il senatore ci tiene a precisare che: <<Il mio rapporto con Camarrone è stato sereno, da tanti anni era mio amico su facebook e spesso avevamo scontri virtuali. Non mi aspettavo certamente che si volesse fare pubblicità usando un mio post. Se avessi voluto affrontarlo da senatore sicuramente avrei detto che un giornalista del servizio pubblico che strumentalizza la morte del padre per attaccare la parte politica avversa accusando Di Maio, e solo addetto stampa di Renzi. Perchè i cittadini devono pagare uno che fa l’addetto stampa di Renzi? Lo Pagasse Renzi>>. Senatore ma dopo questa frase infelice non creda che debba scusarsi? <<Volevo’ solo usare una frase tipica siciliana visto che fuori c’erano 40 gradi e c’era molto caldo, il mio era un invito a fare il bagno. Non era una minaccia, una istigazione al suicidio, siamo seri, lei non l’hai mai detto ad un suo amico impiccati?>>. Oggettivamente no, lei quindi amichevolmente ad un suo amico lo invita al suicidio? <<Guardi se mi presenterà un certificato dove si evince che è rimasto cosi turbato magari posso chiedergli anche scusa, non pensavo di turbare il suo equilibrio psicofisico, magari si farà dare una scorta non so>>.

 

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Giornalista. Presidente associazione nazionale verità scomode. Menzione speciale al premio giornalistico Pippo Fava. La sua prima inchiesta risale al mese di maggio 2014 riguardante i brogli elettorali del comune di Villabate, ripresa anche dalle Iene e che ha portato alle dimissioni del sindaco e della giunta. Vince l’Oscar Legalità anno 2015. A marzo 2015 riporta alla luce una lettera inedita del giudice Giovanni Falcone, indirizzata ad un giovane studente, pubblicata prima sul giornale L’Ora e dal Corriere della Sera. Vanta diverse collaborazioni, già inviato Telejato, nel 2015 approda alla tv nazionale come inviato del programma realizzato dalle Iene, OpenSpace, andato in onda su ItaliaUno. Oggi collabora con la redazione delle Iene. Gira l’Italia per raccontare la sua storia attraverso la scrittura del suo primo libro, “Il silenzio è dolo”, divenuto anche un brano musicale simbolo della lotta alla mafia scritto da Marco Ligabue da lui cantato e interpretato con Othelloman e Lello Analfino frontman dei Tinturia. www.ismaelelavardera.it

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