“Uccidiamo Di Matteo al circolo di tennis”, le intercettazioni shock

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“Quello lo devono ammazzare”. Parole crude, secche, decise. Il giudice Nino Di Matteo deve essere eliminato.

A parlare un uomo vicino alla mafia, nome che ancora non ci è dato sapere, di fatto l’allerta intorno al pm, che rappresenta l’accusa nel processo sulla trattativa stato-mafia, è altissima.

LA CONVOCAZIONE DEL CSM

Il Consiglio superiore della magistratura ha convocato il magistrato per offrirgli la possibilità di essere trasferito da Palermo. Ipotesi che non sarebbe tanto gradita a Di Matteo, che ricordiamo essere uno degli uomini più blindati d’Italia. Voci che si aggirano per la città parlano di tranelli per spingere il magistrato scomodo a lasciare Palermo. Il procuratore Lo Voi ha inviato una nota a Palazzo dei Marescialli, per esprimere tutta la sua preoccupazione.

LA PAURA CHE SI RIPETE

Per Nino Di Matteo l’incubo sembra non aver fine, solo qualche tempo fa si è parlato del tritolo arrivato a Palermo, motivo per il quale la scorta del pm è stata implementata con l’utilizzo del sofisticatissimo bomb-jummer,  dispositivo che permetterebbe di disinnescare possibili ordigni, anche a distanza.

SEMPRE DA SOLO

Si alzano le voci a sostegno del magistrato palermitano, da Scorta Civica, passando per Agende Rosse. Da tempo si lamenta un’aria pesante nell’imponente palazzo di giustizia di Palermo. Nino Di Matteo è stato anche escluso dalla corsa per entrare a far parte della Procura nazionale antimafia, non era idoneo insomma, lui che la mafia la conosce bene e che per questo la mafia vuole farlo fuori, non è idoneo… Caratteristiche che non possono non ricordare l’isolamento in cui vivevano Borsellino e Falcone. Speriamo solo che la sorte del pm sia diversa da quella toccata ai due giudici uccisi dalla mafia.

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Giornalista. Presidente associazione nazionale verità scomode. Menzione speciale al premio giornalistico Pippo Fava. La sua prima inchiesta risale al mese di maggio 2014 riguardante i brogli elettorali del comune di Villabate, ripresa anche dalle Iene e che ha portato alle dimissioni del sindaco e della giunta. Vince l’Oscar Legalità anno 2015. A marzo 2015 riporta alla luce una lettera inedita del giudice Giovanni Falcone, indirizzata ad un giovane studente, pubblicata prima sul giornale L’Ora e dal Corriere della Sera. Vanta diverse collaborazioni, già inviato Telejato, nel 2015 approda alla tv nazionale come inviato del programma realizzato dalle Iene, OpenSpace, andato in onda su ItaliaUno. Oggi collabora con la redazione delle Iene. Gira l’Italia per raccontare la sua storia attraverso la scrittura del suo primo libro, “Il silenzio è dolo”, divenuto anche un brano musicale simbolo della lotta alla mafia scritto da Marco Ligabue da lui cantato e interpretato con Othelloman e Lello Analfino frontman dei Tinturia. www.ismaelelavardera.it

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