Delocalizzazione distilleria Bertolino di Partinico. Cosa si rischia?

Non siamo assolutamente soddisfatti della risposta che la Regione Siciliana ha fornito oggi all’audizione di Commissione Ambiente e Territorio che abbiamo voluto organizzare chiamando in causa gli attori principali coinvolti nella delocalizzazione della distilleria Bertolino di Partinico. Una risposta assolutamente sconclusionata.

A dichiararlo è la deputata M5S all’Ars Valentina Palmeri a margine dell’audizione tenutasi martedì 21 dicembre e che vedeva convocato il sindaco del comune di Partinico (PA) in merito al progetto di una diversa ubicazione della distilleria Bertolino S.p.A. in un’area a confine tra Alcamo e Balestrate. Al termine della Commissione, i deputati M5S Valentina Palmeri e Giampiero Trizzino hanno palesato quanto discusso incontrando la stampa insieme al professore Aurelio Angelini, docente di Sociologia dell’Ambiente presso l’Università degli Studi di Palermo.

Le dichiarazioni dell’on. Palmeri

 

Inoltre il nuovo impianto, ad avviso del M5S, potrebbe aprire la strada realizzazione di un inceneritore. “Il nuovo impianto che si andrebbe a far nascere – sostiene la parlamentare – sarebbe un impianto di distillazione combinato con uno di produzione di energia elettrica, attraverso la combustione delle vinacce e degli scarti di produzione (biomasse), impianto che, secondo le paure di molti, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio termovalorizzatore, bruciando anche rifiuti organici domestici”. Il deputato Giampiero Trizzino, punta invece il dito sulla Valutazione Ambientale Strategica da parte della Regione Siciliana.

“Lo strumento Vas (Valutazione ambientale di sicurezza) è stato disatteso e l’assessorato Territorio e Ambiente ed ha dato esito negativo allo screening, attività per verificare se ci sono le possibilità di fare impianto”. Sottolinea la eventuale pericolosità dell’impianto il docente universitario Aurelio Angelini: “Siamo di fronte a un impianto a rischio incidente rilevante – dice. La Regione ha il compito istituzionale di intervenire. Siamo di fronte a una delibera fatta in maniera molto grossolana con una Regione che non si assume le proprie responsabilità”.