In Finlandia il via alla prima sperimentazione sociale europea che prevede un reddito minimo di 560 euro mensili garantiti ai disoccupati per due anni.
È stato attivato l’1 gennaio del nuovo anno il progetto – ancora in via sperimentale – che consiste nell’assegnazione di 560 euro mensili a 2000 finlandesi senza lavoro estratti a sorte sui 213.000 disoccupati in tutto il Paese. I beneficiari non saranno costretti in alcun modo a spiegare alle autorità o ai media cosa hanno fatto o intendono fare con questo sussidio. L’esperimento sarà condotto per soli due anni e i soldi continueranno ad essere elargiti anche ai soggetti che, in quest’arco di tempo, riusciranno a trovare lavoro.
Il progetto, nato e sviluppato nell’ambito della politica centrista di Juha Sipilä, ha come scopo primario quello di ridurre la disoccupazione. Un’ altra finalità che l’esperimento si impone è quella di eliminare il “problema disincentivo”. Accade infatti, in moltissimi casi, che vengono rifiutati posti di lavoro mal pagati o estranei alle proprie aspettative per paura di perdere qualche sussidio extra.
Sarà molto interessante vedere come si comporteranno le persone. Se saranno portate a sperimentare vari tipi di impiego o se, come sostengono i critici, sapere che otterranno un reddito base senza fare nulla li renderà più pigri
Ha tenuto a precisare Olli Kangas, responsabile della “Kela”, in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian. Kela è stato fondato nel 1937 come istituto pensionistico nazionale, ma, alla fine del vecchio millennio, ha iniziato ad occuparsi anche della distribuzione di assegni per malattie, per nuovi nati e borse di studio.
Al termine dei due anni, nel 2019, si deciderà se porre fine al progetto o estenderlo ad altri gruppi sociali a basso reddito, quali liberi professionisti o lavoratori part-time. La Finlandia quindi, con una crescita annuale che sfiora lo 0% e una disoccupazione pari all’8,1% – su 5milioni e mezzo di abitanti – punta tutto sul Welfare.