È sempre più drammatica la situazione dei laureati in Italia: trovare lavoro dopo la laurea è diventato un’impresa quasi impossibile e diventa una chimera riuscire ad ottenere un colloquio per uno stage. Sono sempre di più quelli che smettono di cercarlo. Secondo uno studio commissionato da Il Sole 24 Ore (pubblicato in data 16 gennaio 2017) al centro studi Datagiovani gli under 35 italiani risultano da una parte “overeducated”, troppo istruiti per il lavoro che fanno, dall’altrsa deficitari di quelle competenze di cui il mercato del lavoro ha bisogno.
Ingegneria è la laurea più ambita
Stefano Gatto lo spiga su Blastingnews in un articolo: “Rispetto alla media europea il numero degli italiani tra i 30 e i 34 in possesso di una laurea è molto sotto: 25,3% contro il 38%. Eppure in Europa difficilmente i dati sulla disoccupazione giovanile si avvicinano ai nostri (a tre anni dalla laurea in Europa lavora l’82% dei giovani, in Italia il 53,9%). Come mai? La risposta è che molto dipende dall’indirizzo accademico scelto. Se da un lato moltissimi giovani che lavorano hanno un’istruzione eccessiva rispetto al lavoro svolto (circa il 25,6% per i laureati e il 17,6% per il diplomati), dall’altra solo il 38% dei laureati occupati dichiara che la laurea è effettivamente richiesta per la mansione assegnata. Tuttavia non tutte le lauree soffrono alla stessa maniera di questo fenomeno: il 42% degli “overeducated” sono i laureati in materie umanistiche (con punte che possono arrivare anche al 60% secondo AlmaLaurea), mentre quelli che meno spesso finiscono a svolgere lavori non in linea con il proprio corso di studi sono gli ingegneri (9%). Leggermente peggio si collocano i medici (12%) ma che comunque vengono nettamente ricompensati per i loro studi rispetto a i colleghi laureati nel campo delle scienze sociali (32%). Anche in caso di un più contenuto “disallineamento” tra studi e lavoro svolto (si pensi all’archeologo che lavora come venditore) le percentuali maggiori appartengono al campo di studi umanistico (46%), mentre anche in questo caso farmacisti, medici e infermieri fanno esattamente il lavoro per cui hanno studiato (8% di mismatch)”.
Attorno alla ricerca dell’occupazione esistono lauree più o meno utili. Appare ormai evidente come gli studi umanistici abbiano un’utilità decisamente più scarsa nella ricerca del lavoro. Secondo dati AlmaLaurea l’86,1% degli ingegneri trova lavoro a un anno dalla laurea, battendo addirittura i medici (85,6%) e i colleghi del settore scientifico e chimico-farmaceutico (rispettivamente 83,5 e 79,7). In seconda e terza battuta i titoli più efficaci nel trovare lavoro oggi sono quelli educazione fisica (79,7%), ambito economico-statistico (75,4%), dell’insegnamento e della formazione (69,6%). Chiudono la classifica delle prime 9 lauree che con cui è più facile trovare lavoro Agraria e veterinaria (68,2%) e il settore linguistico (68,1).