Non si fa attendere la risposta di Nello Musumeci attaccato dal vertice di Riscossione Sicilia. La procura di Catania ha concluso le indagini e contestato a nove dipendenti l’abuso d’ufficio in concorso e continuato e ipotizza un danno erariale di quasi di 390 mila euro. I deputati che avrebbero ricevuto agevolazioni nel pagare il dovuto a Riscossione sono Nello Musumeci, leader di Diventerà Bellissia e presidente della commissione regionale antimafia, il deputato di Ncd Nino D’Asero e il deputato del Partito democratico Raffaele Nicotra, appena entrato nei dem in quota renziana. I tre non sono indagati.
Nello Musumeci: “pericoloso sistema di potere”
Nello Musumeci, presidente della commissione antimafia, “carte alla mano” ha mostrato alla stampa e messo a disposizione dei giornalisti la documentazione: “la verità è che Riscossione Sicilia è solo uno strumento per arrivare a me, ma non ci riusciranno”.
Sotto il profilo politico, Musumeci rilancia: “ho capito da molti mesi di essere stato messo nel mirino e di essere un obiettivo da abbattere per quanti appartengono al cerchio magico di Crocetta, quel blocco di potere che vuole sopravvivere anche dopo le elezioni di ottobre: è una vera e propria mafia dell’antimafia, un pericoloso sistema di potere che intendo estirpare, se i siciliani ci daranno questa responsabilità”.
Musumeci ha poi dichiarato: “Voglio ringraziare le migliaia di cittadini e tutti gli esponenti delle istituzioni, a partire dal presidente dell’Ars, e della politica che hanno voluto esprimermi il loro affetto, conoscendo la mia correttezza e il mio rigore morale. Mi ha fatto piacere che in tanti casi si sia trattato di avversari politici, che ringrazio per la loro lealtà pubblica e privata. Devo tutto a questo mio modo di essere e di intendere la politica. Rispetto alla mia moralità non consento a nessuno di porre alcuna ombra”