tiziana cantone

Tiziana Cantone, per l’ex fidanzato chiesto il giudizio immediato

in cronaca di

Tiziana Cantone e l’ex fidanzato, Sergio Di Palo, pubblicarono diversi filmati porno su un sito di scambisti, da cui successivamente i video furono prelevati e diffusi. Questa è la ricostruzione della vicenda fatta dal pm Alessandro Milita, che ieri ha chiesto per l’uomo il giudizio immediato, “saltando” cioè l’udienza preliminare a causa dell’evidenza della prova. A Di Palo (che al Corriere del Mezzogiorno aveva detto di «esserle stato vicino nei momenti bui») il pm, che ha indagato con il coordinamento del procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, contesta il falso e la simulazione di reato in relazione alla falsa denuncia di smarrimento del telefonino fatta da Tiziana nell’aprile del 2015; la calunnia in relazione alla denuncia sporta un mese più tardi nei confronti di cinque giovani accusati di avere diffuso i filmati, ma che sarebbero estranei alla vicenda; l’accesso abusivo a dati informatici per aver chiesto a un perito, senza il consenso di Tiziana, di accedere al suo cloud e di togliere alcune chat dalle quali si evinceva che i cinque amici, che nelle settimane successive avrebbe denunciato, non erano responsabili della divulgazione dei filmati.

Sarà il gip a decidere nelle prossime settimane

Per i primi tre reati, si legge nella richiesta del pm, Di Palo avrebbe agito in concorso con Tiziana e dunque se la giovane fosse stata in vita sarebbe andata a sua volta a giudizio. Sarà il gip, nelle prossime settimane, a decidere se accogliere o respingere la richiesta del pm, che ha depositato anche una relazione di più di 200 pagine per sostenere la sua istanza. Un altro gip deve pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione del reato di diffamazione per i cinque avanzata da Milita nei mesi scorsi. Intanto anche la Procura di Napoli Nord, che indaga per l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio, si appresta a concludere il proprio lavoro.

Tiziana Cantone non fu obbligata a girare video hot

Secondo gli inquirenti della procura di Napoli, Tiziana Cantone – suicidatasi dopo la diffusione sul web di alcuni suoi filmati hard – non sarebbe stata «coartata» per farsi riprendere in quei video diventati «virali» dopo la loro diffusione sui siti, diffusione avvenuta quando da una chat privata in cui ci si scambiava video a luci rosse i filmati furono poi inseriti – non è stato possibile accertare da chi – in alcuni siti porno. Tanto da causare gravissime conseguenze psicologiche nella Cantone e da indurla al suicidio. A quanto si è appreso nei confronti del fidanzato di Tiziana, Sergio Di Palo – oltre alla calunnia e alla simulazione di reato – viene contestato anche un accesso abusivo al sistema informatico per essersi rivolto ad un consulente – anch’egli contattato su una chat erotica privata – per distruggere alcuni dati dalla rete. Le indagini della procura di Napoli erano state avviate, su denuncia dalla coppia, per accertare eventuali responsabilità e individuare gli autori di una presunta illecita diffusione in rete dei video nei quali la Cantone aveva rapporti sessuali.

Il legale di Di Paolo: perché tutta questa fretta?

«Lo stesso pubblico ministero che aveva optato per l’archiviazione del caso (quando Tiziana Cantone era ancora in vita) ha ora chiesto un rinvio a giudizio immediato per il mio assistito Sergio Di Palo. Come mai tutta questa fretta? Viene da pensare che ciò dipenda dal fatto che lo stesso Pm è stato trasferito alla procura di Santa Maria Capua Vetere. Con la sua richiesta di giudizio immediato il Pm fa in modo che nessun altro magistrato inquirente possa lavorare su quello “scottante” fascicolo». Lo afferma, in una dichiarazione dai contenuti polemici nei confronti dell’operato della procura, l’avvocato Bruno Larosa sulla richiesta di giudizio immediato nei confronti del suo assistito, Sergio Di Palo, il fidanzato di Tiziana Cantone morta suicida dopo la diffusione dei video hard. «Il 22 febbraio questo difensore – scrive l’avvocato Larosa – ha formalmente richiesto al dottor Milita l’acquisizione della consulenza informatica disposta dall’autorità giudiziaria di Napoli Nord sui telefoni e computer di Tiziana e Sergio, senza avere alcuna risposta. A quanto pare non si conosce quella fondamentale corrispondenza tra i due che dimostrerebbe il concorso in diffamazione. Ricordo che anche Tiziana Cantone si rivolse inutilmente al Pm per chiedergli di provvedere alla eliminazione dei link dei video diffamatori, e non per denunciare il suo fidanzato, che da lei è stato sempre considerato estraneo ai fatti». «Qualora la notizia della richiesta di giudizio immediato nei confronti di Di Palo risultasse confermata – ha concluso il legale – saremmo di fronte alla ennesima, grave e, come al solito, impunita violazione del segreto investigativo da parte di chi ne è titolare e custode (il Gip potrebbe non accogliere la richiesta) e comunque la stessa appare stravagante, poiché è nota la mancanza di evidenza della prova della colpevolezza di Sergio e Tiziana, peraltro “deceduta”, riguardo alla volontà di incolpare persone che sapevano innocenti».

Se questo articolo ti è piaciuto, ti consigliamo di seguirci su Telegram per restare sempre aggiornato su temi simili oppure su Facebook. Ci trovi anche su Twitter, dove leggerai tutti i titoli dei nostri articoli. Iscriviti infine al nostro canale YouTube per non perderti i nostri video!

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*