Non crederete a quello che è successo all’ospedale Civico di Palermo

Siamo dispiaciuti per l’accaduto, c’è molta gente che gira qua

Con queste parole, Livio Blasi, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Civico di Palermo commenta il raccapricciante episodio di due giorni fa. A raccontare quanto accaduto la figlia ventenne della vittima, una malata terminale di cancro.

Quella mattina la signora era stata svegliata dagli infermieri del reparto di Oncologia medica per sottoporsi alla terapia. Ma dopo un paio d’ore di sonno, la triste sorpresa: la signora non ha ritrovato il proprio  smartphone, che era stato lasciato sul comodino proprio accanto a lei. La figlia racconta:

Non vi dico quanto ha pianto e quanto ha urlato. I carabinieri non hanno potuto far altro che raccogliere la denuncia. In sostanza è uno schifo, non possiamo stare tranquilli neanche in ospedale. Come se non bastasse si sono presentate altre persone per denunciare il furto di soldi

Con dispiacere, il dottore responsabile ha commentato lo spiacevole episodio, sottolineando alcuni inconvenienti all’interno dell’ospedale e le difficoltà del personale nel monitorare imprevisti di questo tipo:

Stiamo ragionando sul da farsi. Purtroppo le porte, che collegano anche ad altre zone del reparto, non possono stare chiuse per questioni d’urgenza. I medici che hanno iniziato il turno stamattina, hanno trovato tre porte forzate e ora stiamo controllando se è stato rubato qualcosa

Poi, il primario prosegue invitando i familiari a stare in guardia dalla presenza di sconosciuti all’interno del reparto e sostiene di essere all’oscuro dell’identità del colpevole:

Purtroppo c’è la cattiva abitudine dei familiari di lasciare le porte in maniera tale che si possano aprire ad ogni ora. Infatti, siamo costretti a pulire quasi ogni  giorno le serrature dove vengono inseriti pezzetti di carta per evitare che scattino. Escludiamo possa trattarsi del personale, anche se tutto è possibile. C’è molta gente che gira qua, da chi fa l’elemosina a chi viene a lasciare i bigliettini da visita, come ambulanze private e altro ancora

Purtroppo, episodi del genere si sono già verificati all’ospedale Civico di Palermo, generando ampio malcontento e paure tra i pazienti