Elezioni 2017, Bufera attorno al candidato Ciro Lomonte

in Palermo/Speciale Elezioni di

In questi ultimi giorni si è scatenata una vera e propria bufera attorno a Ciro Lomonte, uno dei candidati a sindaco di Palermo. Tutto è nato dalle dichiarazioni dell’architetto riguardanti il Gay Pride, durante la registrazione della trasmissione Sezione 13, come riporta MeridioNews:

Trovo che il Gay Pride sia una carnevalata offensiva nei confronti degli omosessuali. Se dovessi diventare sindaco di Palermo toglierei il patrocinio del Comune

La notizia ha fatto il giro su Facebook. C’è chi è d’accordo, chi, invece, no e ha colto l’occasione per replicare.

Luigi Carollo, uno degli ideatori del Pride, risponde all’architetto con queste parole:

Caro Ciro, per quanto sia improbabile che toccherà a te decidere sui patrocini, cos’hai contro le carnevalate? Cosa trovi di offensivo nel Pride? E soprattutto siete Siciliani Liberi… Ma liberi da cosa? Sicuramente non dai pregiudizi

Anche i portavoce di Sinistra Comune-tramite una nota- replicano al candidato sindaco :

Le destre purtroppo continuano a raccontarsi in questa campagna elettorale, ponendo l’accento su quello che escludono o vorrebbero escludere, emarginare, ghettizzare. Qualche giorno fa è toccato ad Alamin, oggi è la volta del Palermo Pride. La nostra storia racconta un percorso di incontro e di valorizzazione delle differenze, di tutte le differenze. Sociali, culturali, religiose, di genere. Ed è il motivo per cui quest’anno torneremo in strada lungo il percorso del Palermo Pride, per rivendicare con maggiore forza la libertà di tutte e di tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale. Con lo stesso spirito di inclusione che da sempre caratterizza il lavoro del coordinamento del Pride

Antonio Ferrante, componente della segretaria regionale del PD Sicilia, commenta così le dichiarazioni di Lomonte:

Preoccupa che un candidato sindaco di una lista che si chiama “Siciliani Liberi” possa pensare di ritirare il patrocinio del comune al Pride. Al candidato Lomonte, che definisce “carnevalata” un momento di espressione culturale che danni arricchisce la nostra città, vorrei ricordare le tante iniziative simboliche che certi movimenti autonomisti hanno inscenato e che nessuno, per rispetto, si è mai permesso di sminuire e ridicolizzare

E conclude:

Se l’idea del candidato Lomonte è quella di riportare le lancette dell’orologio indietro nel tempo posso assicurargli che i palermitani ormai aspettano il Pride come un momento di crescita per tutta la città e che questa sua infelice uscita renderà più forte questo sentimento nel momento in cui verrà scelto il candidato sindaco. Invito il movimento Siciliani Liberi ad essere più coerente con il nome impegnativo che porta e di ripartire dalla libertà di espressione e manifestazione che è una delle prime che rendono veramente libera una terra

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3 Comments

  1. Quarantacinque minuti di intervista di alto livello umano, sociale, politico e intellettuale. Poi, al minuto 30.32 la domanda a bruciapelo.

    La risposta è stata: “Ma guardi… il gay pride penso che sia una carnevalata offensiva degli omosessuali. Non mi convince. Non penso

    sia questo il modo di difendere i loro diritti, quindi non mi vedrebbero partecipe.
    Altra domanda a bruciapelo: “quindi il patrocinio del comune non ci sarebbe?”
    Risposta: no.
    (Il termine “odiosa” non è stato pronunciato, come invece virgolettato appositamente e artatamente da alcuni siti che puntano solo a

    creare gossip in cerca di click).
    Da qui a dare dell’omofobo, tacciare di destra intollerante sia lui che l’intero movimento Siciliani Liberi, questo sì che mi sembra un

    modo per strumentalizzare una questione come i diritti degli omosessuali per fare battaglia politica ideologica.
    Personalmente non condivido la risposta data sul patrocinio e probabilmente lo stesso Ciro Lomonte sarebbe portato (a freddo) a

    ripensare alla risposta data (alla quale, se si ascolta il tono, non pare proprio aver dato molto peso).
    Si paga lo scotto di non essere politici e di non sapersi districare sempre dalle trappole tese per gettare discredito.
    Intanto personalmente registro come a difendere Palermo dalla mafia, c’è l’antimafia. A difendere i diritti dei gay, c’è l’arcigay o

    certa sinistra “giustocatanese”. Ad occuparsi dei rifugiati di guerra e dei migranti ci sono certe cooperative. A difenderci dalla

    malapolitica c’è l’antipolitica.
    Una cosa ho capito: la maggior parte di queste realtà, ormai è risaputo, campano da nababbi proprio grazie alle battaglie che

    strumentalizzano.
    Intanto dei diritti e dell’orgoglio palermitano (di ogni orientamento sessuale e di ogni colore della pelle) ne parliamo solo noi.
    Fieri di Palermo.
    Per me è questo il Palermo Pride!

    MASSIMO MERIGHI
    (Vicesindaco designato da Ciro Lomonte e dal Movimento Siciliani Liberi)

    PS: prima di riportare virgolettati, guardate la fonte, invece di replicare a pappagallo gli errori altrui.
    abbiate rispetto per la professione di giornalista e per i fatti che dovreste rappresentare con fedeltà e rigore.
    grazie!

  2. Che i rappresentanti politici sopra elencati si esprimano solo sui 10 secondi d’intervista inerenti al gay pride è sintomatico del fatto che non riescono ad attaccare Lomonte sulla sostanza e sulle idee che ha su una città che va rivista e ripensata alla sua radice.
    Io penso che sia più vera una persona che ha il coraggio di esprimere le proprie idee, rispetto al politico che cerca di navigare sulle idee altrui per poi fondare la propria attività politica nell’affermare i propri interessi e le proprie convenienze.
    I politici di oggi hanno più l’aspetto del ruffiano che dello statista.
    La libertà dei Siciliani Liberi è nella libertà di pensiero non in quella di essere ruffiani.

  3. Questo articolo è uno spot in favore di Lomonte e a discredito delle persone che si sono espresse negativamente su quanto da lui detto, che è ciò che pensa la maggior parte dei palermitani, cioè che una cosa sono i diritti ed il rispetto per gli omosessuali, altra cosa è la carnevalata del gay-pride (non a caso la maggior parte della gente che partecipa al gaypride di Palermo non è di Palermo). E’ corretto che il comune non dia il patrocinio per il gaypride perché i soldi pubblici si usano per cose condivise o condividibili da tutti i cittadini e questa non lo è. Non dare il patrocinio, però, non significa non dare l’autorizzazione alla manifestazione; ma, dai commenti espressi da certi esponenti di associazioni e partiti (in questo articolo riportati), sembra che essi non conoscano la differenza tra patrocinio ed autorizzazione.

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