L'informazione fuori dal gregge

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DenunciaTu

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Denuncia tu: Palermo, le condizioni disastrose di Villa Sperlinga | FOTO

in DenunciaTu di

Ecco le condizioni disastrose di villa Sperlinga. La segnalazione di una nostra lettrice, Giulia Bonito: “Penso che prima bisogna sistemare questi problemi e dopo pensare all’area cani che è una cosa giustissima ma può attendere”.

 

Palermo, la pista ciclabile fantasma. Ecco le immagini

in cronaca/DenunciaTu/Palermo di

Succede a Palermo, in una delle vie principali del capoluogo siciliano, viale della Libertà la pista ciclabile è un fantasma sbiadita stampata sul marciapiede. Vere e proprie voragini pericolose per ciclisti impavidi e pedoni.

Ecco la situazione.

Eutanasia: Davide, spero che Italia diventi civile

in cronaca/DenunciaTu/Firenze di

”Spero tanto che l’Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all’estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive”: lo ha scritto nella lettera di addio Davide Trentini, morto ieri in Svizzera dove era stato accompagnato da Mina Welby per ottenere l’eutanasia. ”Partiro’ per la mia sognata vacanza”, ha scritto l’uomo malato di sclerosi.

”Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all’uso terapeutico della marijuana. Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’ASL, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi ‘doti’ della Maria. Tra poco partirò per la mia tanto sognata ‘vacanza’!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti”. Davide nella lettera racconta in prima persona la sua storia: ”ho 52 anni, sono malato di sclerosi multipla dal 1993, per i primi anni in forma più tollerabile, poi, la ‘stronza’ si è trasformata nella forma ‘più stronza’: la secondaria progressiva. Negli anni, le ho provate veramente tutte, dall’ interferone, prima quello settimanale, poi quello che mi autoiniettavo (allora le mani funzionavano!) ogni due giorni, poi è cominciato l’orribile periodo della chemio!!! Insomma, le ho provate proprio tutte. Ora da 1.92 sono diventato uno sgorbio con le gambe lunghe, gobbo fino quasi in terra, ma soprattutto dolori lancinanti e veramente insopportabili h24. Ormai passo tutti i giorni, ma proprio tutti, o in bagno sul water, o sul letto in qualche maniera, con la pasticca all’oppio per cercare di calmare i dolori”. Davide conferma la sua disperazione e la sua ferma volonta’ di andare avanti nella decisione di ottenere l’aiuto per morire. ”Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva – conclude Davide – ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima riflessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito, devo ringraziare enormemente l’Associazione Luca Coscioni, che ha fatto una raccolta fondi per aiutarmi nella spesa, e soprattutto Marco Cappato, sempre pronto ad aiutarmi anche dal punto di vista umano”.

Denuncia tu: “ecco le condizioni del cimitero di Bagheria”. Accade in Sicilia

in cronaca/DenunciaTu/Palermo di

Condizioni di degrado e incuria nel cimitero di Bagheria, in Sicilia. Le foto inviate alla nostra redazione. Invitiamo il sindaco Patrizio Cinque a controllare la situazione.

Serata di solidarietà si trasforma in festino al comune di Palermo | VIDEO

in cronaca/DenunciaTu/Palermo di

La sera del 24 marzo a Palazzo delle Aquile a Palermo si è tenuta l’iniziativa dal titolo “Concerto di primavera”, organizzato dalla U.O. Family Audit e welfare aziendale.  In quella serata è stata promossa un raccolta a favore dell’agente della Polizia Municipale, Giuseppe Romano deceduto ad Agosto 2016, lasciando la sua famiglia composta oltre che dalla coniuge, da sette figli. Ma la serata “Concerto di primavera” si è trasformata in un vero e proprio festino.

L’iniziativa nata sicuramente da scopi giusti si ha però preso la deriva verso quello che di concerto ha ben poco, di solidarietà e raccolta fondi per la famiglia dell’agente di polizia municipale. Sembra quasi un festino di capodanno svoltosi all’interno del Comune di Palermo.  Invitiamo gli organizzatore e il sindaco Orlando a fornire l’iban della famiglia in modo da raccogliere davvero dei fondi da destinare loro senza festini e fronzoli. Il nostro giornale è pronto a pubblicarlo e a diffondere il messaggio.

Ecco il video che vi mostriamo in esclusiva

FESTINO AL COMUNE DI PALERMO

 

Bagheria, ufficio per i disabili al secondo piano ma ci sono gli ascensori rotti. Sindaco intervenga

in cronaca/DenunciaTu di

Sono un disabile grave al 100% con legge 104 art. 3 comma 3 (grave) è da oltre 2 anni che mi ammazzo la vita, per risolvere uno dei tanti  problemi a Bagheria, che danneggiano la nostra esistenza. L’ufficio disabili è collocato al secondo piano, mentre a pianterreno ci sono uffici non specificatamente utili ai disabili. La cosa grave, è che nonostante non vogliano sentire ragione di spostarlo, ci sono 2 ascensori di servizio rotti da ben 2 anni, e non hanno voluto sentire ragione di ripararli, perchè dicono che la disponibilità del loro personale, fà si che quando noi chiamiamo loro scendono. Ora mi chiedo: voi fareste mai la strada oltretutto con fatica come la facciamo noi, per poi magari sentirsi dire che nell’ufficio disabili al momento non c’è nessuno? Si, dicono proprio così, e noi dopo tutta la strada come possiamo constatarlo se in effetti non c’è nessuno, o è la classica scusa di chi non vuole riceverci, o come spesso succede, non hanno voglia di scendere?

Rosario Martino, disabile grave

 

Egregio sindaco Patrizio Cinque, abbiamo ricevuto questa segnalazione e vogliamo che lei ne venga a conoscenza. La sua elezione è stata rivoluzionaria e in molto sperano nel cambiamento. In questa speranza tanti hanno riposto il loro voto e tanti altri vorrebbero vedere le cose cambiare. Le segnaliamo questa storia in modo tale che lei possa provvedere al più presto con la soluzione migliore che vorrà adottare. Non faccia figure alla Crocetta, lei è sicuramente diverso.

Nomine sanità, incarichi nel semestre bianco fuorilegge

in cronaca/DenunciaTu di

Sono partite le grandi manovre attorno alle poltrone della sanità siciliana per blindare le aziende sanitarie ed impedire che a fare le nomine dei vertici sia il governo successivo a quello in carica. Noi, però, vigileremo, pronti a mandare le carte in Procura se le nomine avverranno nel corso del semestre bianco, quando sono inibite a norma di legge”.

E’ un altolà in pena regola quello che arriva dal Movimento 5 Stelle all’Ars all’assessore Gucciardi e al governo Crocetta, dove sono in corso le grandi manovre attorno alle stanze dei bottoni del pianeta sanità

Troppe – dice il deputato Francesco Cappello – sono le ombre sulle ultime nomine e il sospetto che si cerchi di blindare le poltrone per i prossimi tre anni piazzando fedelissimi è più che fondato. Gucciardi si tolga dalla testa di procedere a designazioni durante il semestre bianco. Se lo avesse dimenticato siamo qui a ricordargli che fu lui stesso a scrivere in una nota alla giunta, il 19 ottobre scorso, che nomine, designazioni o incarichi sono vietati per legge (articolo 1 legge regionale 2 agosto 2012 n. 43) a decorrere dalla pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Ars e del presidente della Regione”.

Gucciardi – continua Cappello – pensi piuttosto a sbloccare assunzioni e concorsi, dati per cosa fatta svariate volte, ma ancora lontanissimi dal concretizzarsi. I vuoti spot e gli annunci fasulli del resto sono sempre stati il marchio di fabbrica del governo Crocetta, disastroso in tutto e nella sanità in particolare, salvo poi spacciarla incredibilmente come una delle migliori d’Italia”.

Chat Di Maio, ecco la verità. L’accusa di Beppe Grillo ai giornalisti distratti

in Antibufale/DenunciaTu/politica di

Oggi quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano la stessa fake news su Luigi Di Maio. La faccenda è di una gravità inaudita perchè quello che hanno scritto è falso, fuorviante e non verificato: perchè le parziali informazioni in loro possesso sono state pubblicate senza compiere tutte le dovute verifiche al fine di uccidere la reputazione di Di Maio. La buona notizia è che possiamo dimostrare, prove alla mano, non solo che mentono ma che sono in mala fede.

Beppe Grillo ricostruisce la vicenda:

“Andiamo con ordine. I giornalisti sono Carlo Bonini su Repubblica, Valentina Errante e Sara Menafra sul Messaggero e Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Tutti e tre riportano un sms di Di Maio a Virginia Raggi in cui parla di Marra, il punto è che si tratta di un sms parziale e non verificato, accompagnato da una ricostruzione montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio.

La versione originale dell’sms è questa:

Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone (il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto alla Raggi di far verificare il nominativo Marra a Pignatone, il procuratore di Roma, ndr). Poi insieme allo staff (quello che allora era chiamato mini direttorio, ndrdecidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato (Marra era della Guardia di Finanza, ndr). Sui miei (intendendo chiaramente i suoi collaboratori, ndril Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla.

Quindi dal messaggio integrale si capisce che:
1) Il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto di far verificare alla procura le credenziali di Marra
2) Aveva esplicitato il fatto che la decisione non era sua, ma del sindaco con il minidirettorio
3) Aveva evidenziato il fatto che Marra era della Guardia di Finanza, un servitore dello Stato visto che allora nulla era uscito sul suo conto
4) Aveva evidenziato che il MoVimento 5 Stelle fa accertamenti periodici sulle persone che lavorano per i suoi portavoce e che l’importante è non trovare nulla

Questo messaggio viene così riportato dai giornalisti che hanno omesso di verificarne la veridicità, come la loro deontologia professionale richiederebbe:
a) Bonini, Repubblica: “Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. E’ un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla“. Bonini lascia intendere che con “i miei” Di Maio si riferisca a Marra, mentre nella versione originale è evidente che si riferisca appunto ai suoi collaboratori. Ancora più grave il titolo dell’articolo che è un virgolettato, attribuito a Di Maio, volutamente manipolato: “Di Maio garante di Marra la prova è nelle chat “Lui è uno dei miei un servitore dello Stato”” e in prima pagina con “Marra è uno dei miei“. Vergognoso.
b) Errante e Menafra, Il Messaggero: “Agli atti dell’inchiesta c’è una conversazione che smentisce Di Maio che anche due giorni fa ha giurato e spergiurato, intervistato da Lucia Annunziata a In mezz’ora, che si era occupato del caso Marra solo una volta, a luglio, e solo per allontanarlo. Nelle conversazioni agli atti, il vicepresidente della Camera non solo si spende in favore di Marra, ma lo fa persino tempo dopo.” In questo la conversazione viene solo evocata, ma anche qui lasciando intendere che Di Maio voglia difendere Marra, così non è.
c) Sarzanini, Corriere della Sera: “Quanto alle ragioni di Marra… lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla” Ancora una volta lo scopo è uccidere la reputazione di Di Maio, a costo di pubblicare una chat parziale su cui non è stata fatta alcuna verifica.

Cosa accomuna questi tre giornalisti? Che tutti sono stati segnalati all’Ordine dei giornalisti per le loro balle sulla questione delle polizze. Anzichè chiedere scusa, come sarebbe lecito aspettarsi, schizzano ancora più veleno. Una domanda è lecita. Questa non è informazione, qui siamo davanti a un caso esemplare di informazioni sbattute in prima pagina senza aver fatto alcuna verifica e con un obbiettivo preciso: il killeraggio di Luigi Di Maio, colpevole di avere evidenziato le balle che hanno scritto e continuano a scrivere. La domanda è “Cui prodest?”. Qual è l’obiettivo? Impedirci di andare al governo? Chi è che ha interesse a mantenere lo status quo a costo di infangare la nostra immagine con la pubblicazione di informazioni parziali e non verificate? Aspettiamo la risposta.

Per chiudere definitivamente la questione, pubblichiamo anche il messaggio di Di Maio, sempre nella stessa conversazione del 10 agosto e precedente allo scambio pubblicato parzialmente dai giornalisti, che dimostra che aveva sostenuto che Marra non potesse restare nel gabinetto del sindaco:

Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l’ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così. Nessuno si scandalizzi se facciamo le pulci prima di tutto ai nostri. Siamo il movimento 5 stelle. E certe responsabilità è meglio prendersele con contezza di causa.
Non devi sentirti accerchiata Virginia. Devi stabilire un contatto con la tua squadra(cioè il minidirettorio). Loro sono i tuoi alleati non i tuoi nemici.

Questo è il metodo del MoVimento 5 Stelle, non le balle raccontate dai giornali. Per favore direttori dei giornaloni, risparmiateci i vostri tediosi boriosi editoriali, chiedeteci scusa e iniziate a raccontare la verità.

Ps: Luigi Di Maio sta preparando richieste di risarcimento danni per centinaia di migliaia di euro. Stampa onesta, se ci sei batti un colpo”.

Pubblicità sessiste su manifesti in giro per la città

in cronaca/DenunciaTu di

Cartelloni pubblicitari di un noto negozio di elettronica e informatica volgari e sessisti. È polemica.

Alcuni lettori della provincia di Cosenza ci segnalano dei poster particolari affissi per la città. Non è la prima volta che la città di Cosenza si trova tappezzata in ogni angolo di cartelloni pubblicitari 6×3 volgari e sessisti. E la fonte è sempre la stessa: un noto negozio di elettronica e informatica sito nella zona industriale della città dei Bruzi. La catena è nota, oltre che per le pubblicità allusive, anche per i prezzi stracciati.

 

Pare che i grafici pubblicitari, ai quali il negozio da anni si affida, si sbizzarriscano soprattutto in occasione della festa di San Valentino. Già nel 2015 erano stati affissi vari cartelloni pubblicitari che recitavano: “Per San Valentino… mettiglielo in mano!” e sul retro l’immagine di un i-phone che passa da una mano ad un’ altra. Oggi, sempre per la festa degli innamorati, la catena ci riprova. Cosenza si sveglia ancora una volta tappezzata di cartelloni pubblicitari in cui, in primo piano, leggiamo: “A San Valentino… mettila a 90 gradi” riferendosi ad una nota marca di lavatrici che compare, però, in secondo piano.

L’anno passato, in occasione della festa delle donne, la stessa catena di elettronica aveva organizzato una “Silent Disco“. La serata, apprezzatta soprattutto dai giovani, è un particolare evento musicale che funziona come una vera propria serata in discoteca. La differenza è che la musica non viene pompata a volume altissimo, ma ogni partecipante la ascolta individualmente attraverso delle cuffie wireless (senza fili). L’evento è stato pubblicizzato per le strade e sui social e non poteva ovviamente mancare il solito doppio senso: “L’8 Marzo ve la mettiamo alle orecchie“.

Grafici e committenti sono dunque avvezzi a questo genere di pubblicità. È il loro stile, ma è soprattutto un modo per far parlare di sé. Sui social scoppia la polemica: tra chi inneggia al sessismo e chi all’essere bigotti e ottusi. Tra chi ne condanna lo squallore e la amoralità e chi invece ne difende il senso dell’umorismo. Del resto, non è la prima volta che i doppi sensi vengono utilizzati nelle campagne pubblicitarie. Basti pensare allo slogan di Müller “Fate l’amore con il sapore” o a quello di Sottilette Kraft “Facciamolo più spesso“. Insomma, bene o male, l’importante è che se ne parli e questo negozio ci è davvero riuscito.

 

Sanremo, i soliti coglioni anomini insultano Greta Menchi. Il cyberbullismo in diretta

in cronaca/DenunciaTu di

A denunciarlo e lei stessa sulla sua pagina Facebook. “Quando ho accolto con entusiasmo la proposta di Sanremo, avevo messo in conto anche le critiche. Che sono sempre legittime. Quello che avevo sottovalutato, da donna, era che spesso sui social network la critica trascende a insulto sessista, il disaccordo diventa volgare insinuazione, il giudizio si trasforma in aggressione verbale. Amo la rete e sono perfettamente consapevole che il percorso che sto facendo è merito del web. Ma esiste un limite oltre il quale non si dovrebbe mai andare. In un paese civile questo squallido sessismo non è più accettabile. E’ violenza gratuita. Ingiustificabile quando si scatena per futili motivi. Ecco, a quelli che si scandalizzano per la mia presenza a Sanremo, chiedo di ritrovare il senso delle proporzioni e indirizzare la propria indignazione verso certe derive misogine e sessiste.
Conta più la composizione di una giuria o che una ragazza di 21 anni venga trasformata nel bersaglio di un bullismo mediatico rabbioso e sproporzionato?”

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