Villafrati e Cefalà Diana, due sindaci che di abusivismo se ne intendono
Villafrati e Cefalà Diana, 2 comuni dell’entroterra palermitano dove accade di tutto. Protagonisti i due primi cittadini.
Ci sono comuni dove alcuni dirigenti possono firmare ordinanze di demolizione per il proprio sindaco. Accade a Cefalà Diana, piccolo centro dell’entro terra palermitano.
Il primo cittadino Marco Francesco Albiano, si è visto recapitare l’ordinanza di demolizione, di alcune opere realizzate senza concessione edilizia e quindi abusivamente, a firma proprio dal geometra del suo comune, il responsabile dell’ufficio tecnico Luigi Caldarella. La guardia di finanza di Bagheria, durante un controllo effettuato nel mese di agosto 2015 ha scoperto che il sindaco di Cefalà aveva realizzato “un locale delle dimensioni di m.4,10×5,35 e dell’altezza media di m.2,40/2,80, ad una elevazione fuori terra, con muratura perimetrale dell’altezza di m. 1 rivestito in pietra, sormontato da struttura in ferro profilato e vetrate, con copertura ad una falda inclinata con copertura in pannelli isopan. Un porticato della superficie di mq. 55 circa, con struttura in travi in legno, tavolato e coppi siciliani, da un lato ancorato alla struttura esistente, da un lato libero, da un Iato perimetrato da un muretto alto cm,60 circa sormontato da n.3 travi in legno verticali con funzione di pilastri e l’ultimo lato poggiato su un muro di contenimento intermedio ai due fabbricati, realizzato in conglomerato cementizio armato dell’altezza di m.2,50/3,00 pavimentato in piastrelle di gres porcellanato e internamente realizzata una cucina in muratura”. Opere che devono essere demolite entro 90 giorni a partire dal 27 gennaio 2016. Situazioni che hanno del paradossale se pensiamo che il sindaco dovrebbe essere il garante della legge, il controllore che reprime ogni tipo di abuso nel paese che presiede. Non è tutto, perchè al comune di Cefalà Diana di episodi strani ne accadono parecchi. Infatti, nel dicembre 2013 viene pubblicato nell’albo pretorio l’elenco dei cittadini che avevano compiuto delle “violazioni urbanistiche”. Tra i nomi figurava quello di una certa “Agnello Francesca”. Nulla di strano direte voi, solo che il nome Francesca erroneamente è stato sostituito con Francesco. Infatti, l’elenco viene ripubblicato correttamente riportando il nome di Agnello Francesco, non un cittadino comune. Si tratta infatti, dell’attuale sindaco di Villafrati, indomito battagliero contro ogni forma di abusivismo quando era consigliere d’opposizione nella precedente amministratore. Solito a scrivere delle note contro il vecchio sindaco perchè faceva poco o nulla contro l’abusivismo. Peccato che anche lui, però di abusivismo se ne intende eccome. Solo qualche settimana fa, dopo due anni dalla denuncia delle autorità competenti, è arrivata anche per lui una bella ordinanza di demolizione firmata sempre dall’ infaticabile geometra del comune di Cefalà Diana Luigi Caldarella. Il sindaco di Villafrati, Francesco e non Francesca, nella sua casa di campagna nell’ormai famosa Cefalà Diana, è reo di aver “chiuso con muratura una parte di edificio a veranda libera da tre lati e alla sopraelevazione parziale del piano sottotetto di cm.60 circa”. Ordinanza che è arrivata solo il 20 gennaio 2016 dopo una battaglia aspra portata avanti dai consiglieri d’opposizione del gruppo “Vivere Villafrati”, consiglieri che oggi invocano alle dimissioni di Francesco Agnello. Dimissioni che hanno ottenuto solo per un consigliere di maggioranza di Villafrati, De Guardi Giuseppe, anche lui raggiunto da una ordinanza di demolizione, sempre aver realizzato opere abusive. Insomma l’abusivismo è il leitmotiv dell’amministrazione di Villafrati. Singolare, però, è il fatto che l’amministrazione di Cefalà Diana, che ha come vertice un sindaco che ha compiuto opere abusive, dia degli ordini ad un altro sindaco anche lui avvezzo all’abusivismo.
La cosa certa è che di sindaci abusivi si tratta….