Quei fondi, sono poco più di una goccia del budget milionario che la Sicilia mette a disposizione dei servizi di emergenza in Sanità. Il rendiconto del bilancio 2013 parla di una spesa di poco superiore ai 109 milioni di euro, con la voce “stipendi” che assorbe la quasi totalità delle risorse.
In Sicilia il 118 è stata una delle pietre angolare degli scandali nel settore sanitario sin dai tempi del governo di Totò Cuffaro, con la Corte dei conti che a più riprese si è occupata della gestione economica del settore, prima per le centinaia di assunzioni non giustificate, poi per le progressioni di carriera all’interno del servizio, anche in quel caso giudicate uno spreco dai magistrati contabili. Il servizio all’epoca era gestito dal Sise, società interamente partecipata dalla Croce Rossa Italiana, attraverso una convenzione con la Regione. Ad oggi La società partecipata che gestisce ambulanze e i dipendenti del 118 è la Seus, la quale al momento si ritrova senza un direttore generale dopo le dimissioni di Angelo Aliquo’. “L’attuale modello societario, contraddistinto da troppi vincoli, complica i processi decisionali”, la sua motivazione dell’abbandono dell’incarico.
La nuova era del 118 in Sicilia doveva portare trasparenza e legalità. Molto è stato fatto, con l’introduzione di attività di monitoring sullo status penale dei dipendenti e sulla valutazione delle performance aziendali. Ma su questo “corso di formazione” vige il riserbo più assoluto. E se la Lombardia – come molte altre regioni italiane, pubblica on line nome e curriculum dei docenti, tutori e di tutto lo staff chiamati a formare il proprio personale del 118, in Sicilia vige il più classico dei muri di gomma. Impossibile scoprire la lista dei formatori, e il numero dei docenti che otterranno compensi per 100 euro l’ora di servizio reso. A quanto pare, in quella lista sono presenti nomi di vip, come manager regionali ed ex assessori di governo. Nessuna lista presente sul sito del 118 in Sicilia, ne al link: “trasparenza”. Per il corso sono previste cento classi di circa 40 allievi e sedi presso i nove capoluoghi di provincia dell’Isola.
“Noi non conosciamo la lista dei docenti e dello staff che farà parte a questo corso di formazione. Dovete rivolgervi al presidente della Seus, Gaetano Montalbano”. Racconta, Ignazio Tozzo, Dirigente generale del dipartimento Dasoe. Ma stando alle parole del Presidente Seus, questa lista viene fatta attraverso degli albi regionali dei formatori. Intanto leggendo un protocollo (Area.Interd7. N 0047762) regionale veniamo a conoscenza che proprio “il dirigente regionale del Dasoe nomina lo scrivente (Antonio De Santis) a seguire tutte le fasi organizzative del progetto”. Nel documento “si trasmette un elenco di docenti e tutor che possono essere inseriti nei suddetti corsi. Tale indicazioni è frutto delle valutazione dei curriculum effettuata dai Dirigenti dell’Area Interdipartimentale 7”. Tra i nomi di spicco presenti nell’elenco dei docenti: Antonina Santisi, assessore comunale ai servizi sociali del comune di Messina e Roberto Agnello, Ex assessore all’economia del governo regionale, ad oggi già consulte all’assessorato alla Sanità.
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