[VIDEO] Lo Stato ‘non sovrano’. Il caso di Sigonella
Gli americani sembrano non accettare la giurisdizione italiana e le sentenze della magistratura e non vogliono reintegrare e risarcire Carmelo Cocuzza ex operai di Sigonella, licenziato ingiustamente. L’unico modo per l’ex lavoratore di ottenere qualcosa è quello di procedere con un pignoramento.
Sigonella, è la base militare è utilizzata anche per operazioni della NATO. È situata in Sicilia, tra la contrada ‘Sigonella di Lentini’, nella provincia di Siracusa, e i comuni di Catania e della provincia, Belpasso e Motta Sant’Anastasia.
In questa base sono moltissimi gli italiani che lavorano per gli americani. Infatti la base ospita la Naval Air Station della Marina Statunitense.
Il protagonista del video è Carmelo Cocuzza, uno di quelli assunto dagli americani, ma licenziato 16 anni fa insieme ad una collega americana che poi però verrà reintegrata qualche mese dopo. Nel 2014 la Cassazione conferma che Cocuzza è stata licenziato ingiustamente e ha quindi diritto al reintegro sul posto di lavoro. Secondo i vertici di Sigonella Cocuzza avrebbe contraffatto i cartellini di entrata e uscita dal posto di lavoro, accusa rigettata dai giudici in tutti e tre i gradi di giudizio.
Gli americani sembrano non accettare la giurisdizione italiana e le sentenze della magistratura e non vogliono reintegrare e risarcire Carmelo Cocuzza. L’unico modo per l’ex lavoratore di ottenere qualcosa è quello di procedere con un pignoramento.
Così il 4 marzo per la seconda volta Cocuzza insieme al suo avvocato e all’ufficiale giudiziario tentano il pignoramento. Ma dopo una promessa iniziale fatta dagli americani si va verso un nulla di fatto e il 4 aprile, esattamente un mese dopo Cocuzza, l’avvocato e l’ufficiale giudiziario tornano a Sigonella con due mezzi pronti a pignorare materiale all’interno della base. E così dopo 5 ore di trattative all’interno della base…