Il presidente Mattarella a Noto. Polemiche dalla città di Augusta: “Mattarella qui non viene per paura delle malattie?”
Il presidente della Repubblica Mattarella sbarca in Sicilia, esattamente a Noto, in provincia di Siracusa. Ma non si lasciano attendere le critiche a questa visita istituzionale. I malumori arrivano principalmente da Augusta che dista circa 60 km dalla città di Noto. Luogo ad oggi sotto i riflettori dei mass media per via dello scandalo che ha coinvolto il ‘golden boy’ Gemelli, compagno dell’ex ministro Guidi.
Le critiche partono non da un cittadino qualunque, ma da un parroco, Palmiro Prisutto. Il cancro gli ha ucciso una sorella, suo fratello lotta contro un tumore. Nella città in cui tiene messa sono in tanti i morti per cancro o i bambini che nascono con gravi malformazioni. Don Palmiro Prisutto ad Augusta attraverso le sue omelie e non solo, da sempre si batte contro l’indifferenza di media e istituzioni dinnanzi al dramma dell’inquinamento del polo petrolchimico siracusano.
“Ancora una volta un Presidente della repubblica viene a Noto utilizzando il carburante prodotto dalle raffinerie di Augusta. Vorremmo sapere come mai non si sono mai degnati di fermarsi una sola ora ad Augusta. Forse temono per la loro salute, la loro vita, o qualche contestazione?”. Racconta ai microfoni del moralizzatore, il parroco.
Tra Augusta, Priolo e Melilli è insediata la più grande struttura di Italia: Esso, gruppo Erg, Syndial e poi cementifici e produzioni di gas liquidi. Ogni 28 del mese, durante la messa, il parroco- attivista, legge i nomi dei morti ammazzati dell’inquinamento. 477 in tutto. Il parroco scorre questo elenco come se dovesse ricordare le vittime di mafia. Perché per il prete “Augusta ha subito una strage”.
Il prete nel corso delle sue battaglie sociali ha anche inviato delle lettere alle alte cariche istituzionali dello Stivale. All’ex Presidente della Repubblica Napolitano, aveva rivolto un invito a recarsi ad Augusta, per vedere con i propri occhi quello che il polo industriale aveva provocato. Mentre parole forti al Presidente Mattarella scritte nel febbraio 2015.
“…una strage silenziosa che ha fatto più vittime dell’incidente di Marcinelle e delle Fosse Ardeatine che lei da presidente, ha recentemente visitato. L’assassino silenzioso è il cancro, provocato dall’inquinamento industriale che dura pressocchè impunito da oltre sessanta anni. Quella Repubblica di cui lei è capo da qualche giorno, ha abbandonato al suo triste destino questa città, la Costituzione sulla quale lei ha giurato e che in teoria avrebbe dovuto tutelare la salute, la vita, il lavoro, il territorio e gli stessi abitanti di questa città, qui, è palesemente violata da chi ritiene che col denaro si può fare tutto”. Comunicava al presidente.
Proprio in queste ore, Mattarella, accompagnato dal ministro dei Beni e le attività Culturali Dario Franceschini, si trova in una delle città più culturali della Sicilia, a 20 anni dal crollo di gran parte della cupola della Cattedrale del ‘Giardino di pietra’, avvenuto a causa di un terremoto nella notte tra il 13 e il 14 marzo del 1996.
“Ad Augusta, vero epicentro del sisma del 1990 sono ancora chiusi l’ingresso monumentale del cimitero e la stessa chiesa del cimitero, benché siano passati solo 26 anni”. La visita di Mattarella riapre un ferita”. Ironizza Prisutto. “Ad Augusta è scoppiato uno scandalo in cui lo Stato ne è protagonista. Come può venire a farci visita Mattarella se qui la politica per numerosi aspetti è sotto accusa?. Nella nostra città, a qualche chilometro in cui il prescindete fa la sua passerella, ci sono numerose criticità. Ma passano gli anni e tutto rimane come sempre”.