Scala dei Turchi: quel bene “quasi” dell’umanità

Pochi sanno che la straordinaria Scala dei Turchi apparterebbe ad un privato, e apriti cielo

“Purtroppo non abbiamo novità in questo momento”. È lapidario il sindaco di Realmonte, Calogero Zicari, sulla “querelle” che riguarda la famosissima “Scala dei Turchi”, ovvero la scogliera di marna bianca fra le più belle d’Italia e non solo, a poche centinaia di metri sotto la statale che collega Porto Empedocle a Realmonte, nell’agrigentino.

È nell’incantevole falesia a forma di scala, più volte narrata nei romanzi di Andrea Camilleri, il cui nome è legato, secondo la leggenda, ai Turchi che si servivano della scogliera come scala per raggiungere la terraferma in occasione delle loro incursioni, che si consuma una vicenda del tutto paradossale. La questione riguarda un bene che, da tutti considerato “pubblico”, nei fatti non lo è.

Accade infatti che la Scala dei Turchi”, candidata a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco, rientri fra le particelle delle mappe catastali che appartengono ad un pensionato quasi 70enne, un ex dirigente della Camera di Commercio di Agrigento, Ferdinando Sciabbarrà. Il foglio di mappa catastale numero 23 non lascia alcuno spazio interpretativo: “le particelle 334-335-336” sarebbero di sua proprietà.

La scoperta, quasi per caso, fu fatta pochi anni fa, quando i tecnici del Comune di Realmonte osservarono planimetrie e mappe, rendendosi conto che la linea demaniale si interrompe proprio davanti alla Scala dei Turchi, dove comincia una proprietà privata che dalla campagna si estende fino agli scogli.

Dalla scoperta, iniziò un vero “braccio di ferro” fra proprietario e Comune, nato dopo l’apposizione, lo scorso mese di agosto, di alcuni cartelli che indicavano la zona come “Proprietà Privata”. Eh sì, perché il proprietario, pur non pensando di chiudere il passaggio ai numerosi turisti e bagnanti, ha voluto indicare l’area come privata ed evitare così “problemi” che potevano nascere da eventuali incidenti che, sulla scivolosa marna bianca, non sono poi così rari.

Una mossa però che sembrava non essere piaciuta al sindaco di Realmonte che in quell’occasione ebbe a dire: “è nostra, è dell’umanità intera. Chiederemo la riperimetrazione”.

Con l’approssimarsi della stagione estiva il problema sicuramente si riproporrà, e chissà per quanto altro tempo sarà possibile assistere ad una storia dal sapore “pirandelliano”.

“E’ tutto fermo. Immagino che il proprietario stia ragionando, così come noi, ma ad oggi non si è purtroppo arrivati ad una conclusione”. “Al più presto – fa sapere il primo cittadino – dobbiamo pensare sul da farsi, anche se non è una materia facile”.