Acate e il suo convento della “discordia”
Una consigliere si è battuta perchè il comune non comprasse l’immobile, ma poi quatta quatta l’ha comprato con suo papà.
Ad Acate, un piccolo centro nella provincia di Ragusa, in una zona centrale della città, vi è un vecchio istituto (costruito nel 1600), che fino al 2010 ha ospitato le Suore del Sacro Cuore, note per i loro servizi a favore dei bisognosi, dei bambini orfani o figli di carcerati, anziani bisognosi di assistenza e/o cure, insomma un luogo vocato alla carità e alla solidarietà. Il sindaco Francesco Raffa vista l’importanza del convento, e avendo saputo che le suore avevano messo in vendita la struttura decide di fare una bella proposta per acquistarlo con il comune. Cosi il primo cittadino instaura subito un contatto con la Madre Generale, che sortisce il risultato sperato. Il sindaco, prof. Francesco Raffo, e la Madre Generale di Roma firmano un accordo preliminare di acquisto per la cifra di 430.000,00 euro.
Avuto il pare positivo dell’Ufficio tecnico sulla congruità del prezzo, fatti i dovuti sopralluoghi sugli interventi da fare in futuro, tenuto anche conto che il Comune ne avrebbe ricavato un vantaggio economico per attività già in programma e adeguatamente documentate (casa albergo circa 3.000 €, trasporto mensa da Vizzini,circa 2000 €, risparmio spese mensa circa 3000 €, ecc, in confronto alla spesa del Comune per un importo di 1500 € al mese), espletate le procedure di rito, si portato il tutto il Consiglio Comunale per la relativa autorizzazione del mutuo alla Cassa Deposi e Prestiti.
Ma alcuni consiglieri della Maggioranza e il gruppo dei Grillini bocciano la proposta.
Nei giorni che precedettero il Consiglio comunale i consiglieri Cutrera Dorothy e Melania Formaggio si riunirono diverse volte con la consigliera Terranova Silvia per discutere su cosa fare nel punto che riguardasse l’acquisto del convento. La Terranova durante le riunioni insisteva sul non votare l’acquisto; così che raggiungono la determinazione di non votare l’accensione del mutuo per l’acquisto dell’immobile in modo da conoscere realmente le intenzioni e le modalità di gestione dello storico immobile e casomai riproporre l’acquisto in un secondo momento; ignari, Cutrera e Formaggio, che da parte di qualcuno (Terranova Silvia) ci fossero le intenzioni di “soffiare” l’immobile al comune.
La consigliera Terranova Silvia si è battuta per non far passare la proposta e l’indomani col padre si sono recati presso la Madre Superiora per informarla che il Consiglio aveva bocciato la proposta e chiedevano l’acquisto del Convento. Detto fatto. E in men che non si dica hanno fatto l’affare e preso possesso dei locali dell’antico e prestigioso convento. Diventato, dopo poco tempo, Centro di accoglienza di extracomunitari. La consigliera Terranova, figlia del proprietario del Collegio, conseguito il risultato, è passata all’opposizione permanente…
E pensare che lì doveva sorgere una casa albergo per anziani, sistemare le Suole Materne, ripristinare le storiche cucine per un pasto caldo agli alunni della Scuola, agli anziani e ai cittadini in difficoltà, il banco alimentare con risorse del Ministero degli Interni, il refettorio, il centro di accoglienza di bambini orfani o figli di carcerati, il centro H, il centro donne, il centro per gli anziani, quindi anche cancellare tanti affitti di locali privati, ecc. ecc