Dell’ultima operazione “Klevra” si è detto tutto o quasi tutto sul nome di Pino Maniaci. L’operazione che ha associato la faccia e il nome di Pino a boss di alto livello, era molto più vasta. Però l’attenzione dei media si è soffermata solo alla figura di Pino Maniaci.
Si è detto invece poco ad esempio della storia di Francesco Billeci, imprenditore di Borgetto che è stato anche il primo presidente dell’antiracket del comune alle porte di Palermo. Nelle intercettazioni si è fatto luce sull’atto accaduto nel mese di settembre del 2013. Un pastore belga, che era ormai membro della famigli, fu brutalmente ucciso. La famiglia mafiosa di Borgetto doveva tener buono l’imprenditore e cosi ha deciso di mandargli un chiaro segnale. Un segnale che è stato solo uno tra tantissimi atti intimidatori, furgoni bruciati, lettere minatorie sono all’ordine del giorno nella vita di Francesco. Francesco però non ha mai abbassato la guardia e ha continuato a spronare i suoi colleghi imprenditori portandoli a denunciare. “In questi anni ci sono stati momenti in cui in tanti hanno fatto terra bruciata intorno a me, devo dire grazie a uomini come Enrico Colajanni di <<Libero-futuro>> e Pino Maniaci che mi hanno supportato ogni giorni nelle mie scelte quotidiane”, cosi Francesco ai nostri microfoni.
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