Palermo, si mobilitano i lavoratori precari. Crocetta: “saranno assunti a tempo indeterminato”

Saranno assunti a tempo indeterminato, attraverso un piano che servirà a trasferire i dipendenti nella Resais, ente creato ai tempi della dismissioni degli enti minerari della Regione. In sintesi è questo il messaggio che il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta ha lanciato poche ore prima della manifestazione di stamani in cui i lavoratori precari degli Enti Locali ed il personale delle ex Province Regionali si sono riuniti per lo sciopero generale “per rivendicare – come affermano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Claudio Di Marco, Gigi Caracausi e Enzo Tango – la realizzazione di quel protocollo e dire basta a soluzioni temporanee che non risolvono il problema“.

LA MANIFESTAZIONE

Una mobilitazione unitaria per chiedere al governo regionale la stabilizzazione dei precari storici che da oltre 25 anni garantiscono i servizi ai cittadini. Oltre 5 mila i precari siciliani oggi presenti a Palermo che, nella grande maggioranza dei casi, sono stati accompagnati dai Sindaci dei comuni che hanno voluto associarsi alle richieste di quei lavoratori che da anni chiedono a gran voce la stabilizzazione.

IL PIANO DELLA REGIONE

Una stabilizzazione che, secondo quanto affermato da Crocetta, potrà avvenire attraverso un piano al vaglio dell’esecutivo regionale che dovrà però vedere il via libera del governo nazionale per superare il “blocco delle assunzioni”. In sostanza si prevede l’assunzione da parte della Regione di circa 16 mila lavoratori, formalmente assunti dalla Resais, che poi saranno “girati” ai Comuni. Per il pagamento degli stipendi, l’idea sarebbe quella di coprire l’80% degli attuali stipendi con fondi regionali (il tutto si tradurrà in un investimenti di circa 300 milioni di euro ndr), ed il restante 20% coperti da fondi comunali.

Si tratta comunque di ipotesi e previsioni che al momento vedono una situazione critica per lavoratori precari ed Enti Locali. Infatti quest’ultimi si trovano con le case vuote a causa dei mancati trasferimenti regionali; in alcuni casi (vedi Capo d’Orlando ndr) i precari si trovano senza stipendio da 10 mesi.