Il puzzle dell’orrore, quando toccherà all’Italia?
Di Elisa Iacovo
Nonostante i continui video-minacce e gli espliciti avvertimenti lanciati da presunti jihadisti e gruppi di miliziani affiliati all’ ISIS nei confronti di Roma e dell’Italia intera, il Bel Paese continua, per ora, a rimanere semplice spettatore delle tragedie e delle atrocità che si stanno consumando nei vicini Paesi europei.
A MONACO
L’ultimo tragico episodio risale alla giornata del 22 luglio, a Monaco, capitale della Baviera, quando un diciottenne dalla doppia nazionalità tedesco-iraniana, poco prima delle 18, ha sfogato la sua furia omicida aprendo il fuoco prima in un Mc Donald’s e poi all’Olympia, noto centro commerciale della città. Si contano 10 morti, tra cui lo stesso autore della strage che, ferito durante l’inseguimento con un poliziotto, si è poi tolto la vita. 27 finora i feriti, di cui 10 –soprattutto giovani e giovanissimi- in gravi condizioni. Gli inquirenti negano che si tratti di un attentato terroristico. Non è stata trovata alcuna prova che certifichi il legame del killer con l’ISIS. Ma le indagini proseguono. Sembra che il giovane, vittima di bullismo, nel 2012 sia stato ricoverato in clinica psichiatrica per sconfiggere e superare i momenti di depressione e il difficile rapporto con se stesso e con il mondo esterno. <<Prometteva sempre di uccidere i bulli>> afferma un suo ex compagno delle superiori in un’intervista esclusiva pubblicata dall’edizione online del tabloid britannico Daily Mail.
BRUXELLES
Questo è solo l’ultimo tassello di quel puzzle dell’orrore iniziato il 24 Maggio 2014 con l’uccisione di quattro persone al Museo ebraico di Bruxelles da un giovane 29enne schedato dai servizi interni francesi come seguace della jihad islamica in Siria. Da allora –eccezion fatta per l’attentato alle Twin Towers(USA) dell’11 settembre 2001- il mondo ha assistito ad un susseguirsi di tragedie e al proliferare di emergenti gruppi terroristici. Lo stesso “ISIS” –Stato islamico dell’Iraq e della Siria- viene autoproclamato solo nel giugno 2014. Il 7 gennaio 2015 è la volta di Parigi. Due cittadini francesi affiliati ad Al-Quaeda nello Yemen, fanno irruzione, armati, nella sede della redazione satirica Charlie Hebdo, finita nel mirino per aver pubblicato alcune vignette su Maometto e l’Islam ritenute “offensive e oltraggiose”.
TUNISI
Segue l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi, avvenuto il 18 Marzo 2015, quando tre terroristi travestiti da soldati hanno aperto il fuoco sui visitatori dopo essere stati allontanati dalla sede del Parlamento –probabile vero obiettivo. La carneficina conta oltre 22 morti e 45 feriti. Tra questi anche alcuni italiani in viaggio a bordo della Costa Fascinosa. Ricordiamo anche le violente esplosioni in Turchia, del 20 luglio 2015, che ha devastato il giardino del centro culturale curdo Amara di Suruc, cittadina al confine con la Siria, registrando 34 morti e centinaia di feriti, e quelle del 10 ottobre alla stazione ferroviaria della capitale, Ankara, mentre decine di attivisti si preparavano a partecipare ad una manifestazione per la Pace. Quest’ultima conta oltre 100 vittime e più di 500 feriti. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall’ISIS.
PARIGI
Il 13 novembre 2015 tocca nuovamente a Parigi, sconvolta da una serie di attentati in cui perdono la vita circa 130 persone. A mietere un maggior numero di vittime -89 secondo dati certi- è l’eccidio al famoso teatro Bataclan. Tre i kamikaze che, dall’inquietante racconto dei sopravvissuti, si prendevano beffa degli ostaggi. Uno di loro <<rideva a crepapelle –parla un testimone- mentre trivellava di colpi un uomo>>; un altro salì sul palco, che poco prima aveva ospitato il concerto della band statunitense Eagles of Death Metal, e iniziò a strimpellare con uno xilofono; l’ultimo chiese un accendino per poi bruciare delle banconote. Contemporaneamente alcuni terroristi si fecero esplodere nei pressi dello Stade de France de Saint Denis in cui si stava disputando un’amichevole di calcio tra Francia e Germania, mentre altri commando aprivano il fuoco su alcuni ristoranti nella zona ovest della capitale.
LONDRA
Risale invece al 5 Dicembre 2015 l’attentato alla metropolitana di Londra, in cui un uomo ha accoltellato tre persone al grido di “Questo è per la Siria”. Anche se ritenuto di minore impatto mediatico, gli inquirenti inglesi non esitano a schedarlo come attacco terroristico. Il 22 Marzo 2016 l’ISIS colpisce la capitale belga con un duplice attentato. Due terroristi si sono fatti esplodere
rispettivamente in aeroporto e presso la stazione della metropolitana di Maelbeck.ù
NIZZA
Ritorniamo ancora una volta in Francia -meta preferita dai jihadisti a quanto pare- per un nuovo atroce eccidio che ha visto la morte di 80 persone. Il killer, francese di origine tunisina, ha condotto a tutta velocità un camion sul lungomare di Nizza falciando la folla radunata per celebrare il 227° anniversario della Presa della Bastiglia, festa nazionale. S
Questi solo alcuni dei nomi che compongono l’ enorme tela di sangue e violenza. Ciò che salta immediatamente agli occhi dei più scettici è l’assenza nel “Death Note” islamico dell’Italia. Strano, per un Paese che ospita la culla della Religione cattolica. Che queste tanto ostentate “guerre di religione” siano tutt’altro? Eppure tra giubileo ed expo le occasioni non sono mancate. Quanto ancora dovremmo aspettare? Una cappa d’ansia sta calando su questa lunga attesa. Intanto i nostri politici, tra un tweet l’altro, seduti comodi a guardare lo spettacolo,si gonfiano la bocca di solidarietà è rassicurazioni.