In Sicilia arriva il “truffarellum”. In discussione la nuova legge elettorale
Non bastavano i cumuli di rifiuti, gli incendi e le discariche strapiene ad allietare l’estate dei siciliani. All’ARS, assemblea regionale siciliana, il parlamento della Trinacria si discute della nuova legge elettorale. L’ultima è stata votata non più di 5 anni fa. In Sicilia viaggiamo sempre con leggi elettorali diverse rispetto al resto d’Italia, ma si sa, noi siamo a Statuto Speciale e quindi qualcosa la dobbiamo pure cambiare. Questa volta i deputati palermitani si sono inventati regole quantomeno fantasiose per determinare la composizione dei nuovi consigli comunali e dei nuovi sindaci.
Verrebbe reintrodotto l’effetto trascinamento, cioè un sindaco sostenuto da 10 liste prende automaticamente i voti delle liste. Oggi invece per il sindaco occorre fare una scelta altrimenti il voto non viene espresso.
Arriverebbe anche la soglia del 40 per cento stabilita per l’elezione del sindaco al primo turno. Praticamente vince la minoranza. Molti osservatori hanno ribattezzato, e anche gli stessi grillini, come la legge anti M5S. I casi di Torino e Roma sono l’emblema, anche le cittadine siciliane di Grammichele, Porto Empedocle e le altre realtà dove i grillini hanno vinto da soli e senza alleanze.
Dall’indomani del consenso ottenuto dal M5S alle elezioni comunali – dice la capogruppo M5S Angela Foti – i partiti hanno gettato la maschera e scelto di imporre la loro legge elettorale, tentando tra mille spaccature interne di garantirsi dei vantaggi anche a costo di erodere pezzi di democrazia . Tutto questo non ci spaventa e si ritorcerà contro di loro.
Cercano di fermarci a tutti i costi – afferma Giancarlo Cancelleri – ma non si rendono conto che tutto gli si ritorcerà tutto contro. La gente non è stupida e in cabina elettorale reagirà a quella che percepisce come un’enorme ingiustizia: quello che stanno varando è il ‘truffarellum’