“Mondo reverso” il libro delle verità scritto dall’anonimo Walter Streva
Siamo in uno di quei periodi instabili e pericolosi in cui l’ordine antico sta franando e del nuovo c’è traccia ma a molti è ancora invisibile tutto ciò.
Mondo Reverso descrive, in parte, le fratture che attraversano il mondo che popoliamo e le forze che lo stanno rimodellando, dalla geopolitica all’economia passando per l’ambiente alla crisi delle democrazie, dalla rivoluzione tecnologica ai novi assets delle potenze emergenti. La vita dell’autore di Mondo Reverso era percorsa da dubbi e domande che non sempre sfociavano in una risposta, ma trovavano comunque una via d’azione.
In ogni cosa che Walter faceva, sentiva di essere guidato, e in ogni sfida che affrontava riusciva a vederne lo schema, come una visione esterna al tutto. Naturalmente, questa visione esterna non comprendeva solo il suo percorso, ma anche quello di tanti altri, come il disegno di una tela tessuta a varie trame, intrecci, colori e nodi. Più che raccontare il viaggio fatto fin qui, della sua vita, descrive un passaggio, un momento di transizione nella vita di alcune persone.
Purtroppo la storia è piena di esempi che ci illustrano come per ogni passo compiuto in avanti, spesso, l’uomo ne faccia due indietro, “stiamo per sconvolgere volontariamente la nostra mente, le nostre credenze e i nostri pensieri, e dovremmo davvero fare presto qualcosa per proteggere la nostra integrità individuale”, o almeno quella dei nostri figli.
Siamo ormai troppo condizionati, per cui restiamo a guardare e non riusciamo ad attuare una vera e propria analisi con conseguente ribellione. Ogni tanto ci viene dato un contentino, e poi si ricomincia daccapo. Però, forse, se lanciamo una verità, se riusciamo a coinvolgere sempre più persone, forse si può creare davvero qualcosa di enorme. Forse la cosa migliore è parlare, parlarne sempre, diffondere cosa accade davvero, parlare di questi complotti.
Anche in questo… Il concetto stesso di complotto è stato talmente ridicolizzato che si ha timore persino di parlarne e c’è sempre una storia ragionevole per spiegare qualsiasi incidente. Alcune famiglie potenti delle alte sfere bancarie e i loro partner politici e aziendali hanno un vero e proprio piano per dominare e controllare tutti noi. Quando Walter si rese conto della realtà e della portata del piano, si chiese quanto volesse saperne veramente. Ora che sa, si è concentrato sul peggio di cui sono capaci gli esseri umani, così ha deciso che valeva la pena sapere chi sono queste persone e come operano le loro organizzazioni, perché l’altra faccia della rabbia e della tristezza sono la chiarezza e la forza.
Walter sosteneva che, una volta compreso cosa accade realmente, una volta che entriamo in possesso della verità, possiamo focalizzare efficacemente i nostri sforzi. La più grande prigione in cui vive la gente, ad esempio, è il timore di ciò che pensano gli altri. Tra i metodi di controllo delle persone, diceva, c’è quello della definizione delle norme della società. Viene stabilito cosa, a livello sociale, deve essere considerato giusto o sbagliato, morale o immorale, buono o cattivo, savio o folle, possibile o impossibile. Poi viene creata “un’area senza problemi”: se vivi dentro di essa, se parli e pensi in un certo modo, la gente ti lascia stare perché sei considerato “normale”, se però esci fuori dal recinto e inizi a esprimere la tua unicità, allora vieni tacciato come potenzialmente pericoloso. In pratica, nel tempo, è stata anche creata e rafforzata sempre più una popolazione umana di “guardie carcerarie inconsapevoli”, pronte ad aggredire chi fuoriesce dalla norma.
Non si sa cosa ci sia esattamente nella vita privata di Walter e non è concesso entrarvi, si può solo cercare di compenetrarlo esclusivamente tramite ciò che racconta e attraverso le sue stesse conoscenze che ci arricchiranno di sapere, se lo si vorrà ascoltare.