Altavilla e il suo “inchino” alternativo al boss
Altavilla Milicia, piccolo comune nel palermitano è balzato agli onori della cronaca diverse volte per fatti di mafia, di recente l’amministrazione guidata da Nino Parisi è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Proprio in quella relazione di scioglimento si trova la chiave di volta della vicenda che stiamo per raccontarvi.
Altavilla Milicia, piccolo comune nel palermitano è balzato agli onori della cronaca diverse volte per fatti di mafia, di recente l’amministrazione guidata da Nino Parisi è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Proprio in quella relazione di scioglimento si trova la chiave di volta della vicenda che stiamo per raccontarvi.
LA FESTA DEL PAESE
Solo una settimana fa terminava la festa patronale dedicata alla Madonna della Milicia, evento molto importante che attira turismo da ogni parte della Sicilia, e proprio in quella festa è accaduto qualcosa di molto strano, ma andiamo per ordine.
IL BAR E IL BOSS
All’ingresso di Altavilla si trova un bar molto gettonato per la sua particolare collocazione che permette la vista su tutto il belvedere. Attività che ha cambiato diverse volte nome, negli anni ’90 Iceberg, poi Bellevue e oggi Madonna della Milicia. Bar che è stato location di importante summit di mafia, uno degli ultimi avvenuto l’8 maggio del 2012 ha visto partecipare nomi di alta caratura. Natale Bruno, capo-mandamento di Brancaccio ed esponente di spicco della mafia palermitana, Pietro Liga appartenente alla famiglia di Bagheria, Giuseppe Scaduto storico capomafia di Bagheria e Francesco Lombardo titolare del suddetto bar che ancora aveva il nome di Bellevue. Francesco Lombardo è stato condannato nel 2015 a 14 di pena, insieme ad altri uomini d’onore del mandamento di Bagheria.
IL FIGLIO E LA MOGLIE DI LOMBARDO
Dopo l’arresto del padre Francesco, come un buon figlio che si rispetti, a prendere le redini degli affari di famiglia c’ha pensato il figlio Claudio, peccato però che anche lui è stato arrestato e condannato a 6 anni nell’ambito dell’operazione “Reset”. Oggi il bar è stato dedicato alla Madonna della Milicia, prendendone il nome. Il bar oggi è gestito da Faso Innocenza, moglie del boss Francesco Lombardo che lo gestisce insieme all’altro figlio, Sebastiano.
QUEL PALCO DAVANTI AL BAR
Nella festa che si è appena conclusa sono accadute due cose molto strane. Fermiamoci e facciamo un passo indietro ricordate la relazione di scioglimento cui alludevo? Ecco lì si trova la chiave di volta che può dare il giusto peso a questa storia. Franco Lombardo nel 2012 si scaglia contro il vicesindaco Giuseppe Pentrancosta, esponente dell’amministrazione guidata da Nino Parisi, perchè durante la festa del paese il palco non era stato messo davanti il suo bar. Leggendo i verbali non si tratta di una semplice “incazzatura” ma Lombardo va oltre: “ora mettiamo a bruciare qualche macchina…mettiamo a bruciare qualche magazzino… mettiamo a bruciare queste cose…saltano le cose in aria..“. La decisione di Nino Parisi, che secondo gli inquirenti guidava una amministrazione vicina alla mafia, fa arrabbiare Lombardo perché nessuno aveva fatto un affronto cosi grave, il palco doveva stare davanti al suo bar. Qualcuno si chiederà ma se le cose stanno come è possibile che questa amministrazione era vicina alla mafia? La stessa domanda che si sono fatti i giudici del Tar del Lazio che avevano deciso emettere una sentenza che è passata alla storia, annullare lo scioglimento proposto dall’attuale Consiglio dei Ministri, riportando a luglio 2015 il sindaco al suo posto. Anche perchè leggendo gli atti si ravvede come diverse amministrazioni precedenti avevano favorito quel bar, da concessioni edilizie per costruire verande abusive sino ad arrivare al non pagamento del suol pubblico. Certo fa specie pensare che proprio l’amministrazione ritenuta in odor di mafia ha avuto il coraggio di fare abbattere quella veranda del bar abusiva. Alla luce di tanti elementi, infatti, il Tar aveva letteralmente smontato la relazione di scioglimento, avendo la risolutezza di annullare un atto proposto dal Governo e firmato dal Presidente della Repubblica. Davide contro Golia ha vinto una sola volta, e la storia si ripete difficilmente, infatti solo qualche mese il Consiglio di Stato ha nuovamente annullato il provvedimento facendo decadere nuovamente l’Amministrazione Parisi. Un valzer che ha del tragicomico cosi in pochi mesi abbiamo assistito a un sindaco sciolto per mafia, poi ripristinato nel pieno delle sue funzioni (cosa molto rara) e nuovamente sciolto.
IL DESIDERIO DEL BOSS ESAUDITO
Solo qualche settimana fa l’epilogo di questa triste storia, il palco tornato davanti il famoso bar, ma non solo il carro della Madonna che beatamente è stato riposizionato a ridosso del bar
Le foto della festa appena conclusa
Chi vive la Sicilia e conosce le logiche del paese sa benissimo che certi gesti apparentemente normali, se letti in una ampia visione dei fatti, assumono dei connotati importanti. Una simbologia evidente che fa capire a chi si deve portare rispetto. Certo questo lascia l’amaro in bocca se si pensa che questo sia potuto accadere con assoluta libertà nonostante oggi a guidare le sorti del paese ci sia una terna di commissari straordinari. Ci chiediamo, il palco non poteva essere collocato come ogni anno in altri punti del paese? Cosa più importante è la posizione in cui si trova lo stesso palco, che difatti rappresenta una via di fuga del paese, motivo già di per sè importante. Perchè esaudire il desiderio di un boss, che una intercettazione pretendeva che quel palco fosse messo davanti la sua attività? Tante sono i quesiti che si aprono, e per carità non ci limitiamo a parlare di mere esagerazioni.Qui si parla di simboli, di gesti, di fatti, che in questa terra costituiscono dei puzzle a volte inquietanti dentro i quali si può comprendere chi “comanda”…