Da Boss di Carini a collaboratore di Giustizia

Al regime del 41 bis, era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe D’angelo, assassinato dalla mafia nel 2006 in seguito a un errore di persona. D’angelo, infatti, era stato scambiato per Lino, boss che il clan dei Lo Piccolo voleva abolire.

La voce di Pipitone, detenuto a Rebibbia, oggi fa tremare Cosa Nostra. E mentre i suoi familiari hanno aderito al programma di protezione e sono stati trasferiti da Carini in una località segreta e lontana dalla Sicilia, Pipitone collabora con i magistrati del Dda di Palermo, che cercano gli input per ricostruire i tasselli mancanti di omicidi e affari.

L’operazione è coordinata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi.