ROMA – Si celebra oggi la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. La data scelta per ricordare i caduti negli innumerevoli “viaggi della speranza” ricade nel terzo anniversario di quel funesto giorno in cui, in quell’immenso cimitero blu chiamato Canale di Sicilia, sono precipitate 386 tra uomini donne e bambini che su una ‘carretta’ del mare speravano in un futuro migliore. Il peschereccio, lungo circa venti metri, era salpato dalle coste libiche il primo ottobre del 2013, e due giorni dopo, quando l’imbarcazione si trovava a mezzo miglio da Lampedusa, una torcia cadde in mezzo alla gente, in una pozza di gasolio. Da li l’inferno che fece rivoltare per ben tre volte il mezzo. Tre giri su se stesso, poi giù a picco negli abissi, insieme ai corpi, alle anime e alla speranza di chi voleva solo scappare via lontano dalla povertà e dalla guerra assicurando un futuro migliore ai propri figli. Solo in 155 riuscirono a salvarsi, in 386 invece andarono a incrementare il già tragico bilancio di coloro che hanno perso la vita alla quale cercavano di dare una svolta.
In Senato la giornata sarà ricordata nel corso di un incontro al quale parteciperà anche il presidente Piero Grasso. A Lampedusa invece sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall’Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi concretamente sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione. È il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, promosso dal ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre, in occasione proprio della Giornata nazionale dei migranti. L’Arci invece ha organizzato, sempre per domani, un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma.
Intanto ieri nel corso di nove distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera sono stati tratti in salvo 534 migranti. Quest’ultimi sono stati soccorsi nel canale di Sicilia mentre si trovavano a bordo di 4 gommoni e 5 barchini. Alle operazioni hanno preso parte una unità del dispositivo Eunavformed, unità delle Organizzazioni non governative Medici senza frontiere, Moas, Save the Children e un unità mercantile.
“A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell’Europa”, queste le dichiarazioni, riportate dall’Ansa, del sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, che aggiunge: “da quella e da altre stragi ancora oggi l’Europa non ha recepito nessuna lezione, nessun messaggio, continuando ad ignorare il drammatico grido di dolore e di speranza di chi vuole fuggire dalla guerra, dalle torture, dagli stenti senza il sacrosanto diritto di ognuno di noi, di ogni persona, di scegliere in quale nazione poter ricostruire una dignitosa vita, ma lasciati invece colpevolmente nelle mani dei mercanti ed organizzazioni criminali e senza scrupoli, motivo per cui è necessario che Stati e Organizzazioni internazionali riconoscano la mobilità come un diritto umano inalienabile, come da tanti di noi sottoscritto con la Carta di Palermo”.
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