Attak nelle serrature dei negozi “ke palle”
l’Azienda vuole andare avanti in nome della legalità, dell’attenzione e delle competenza
Il gruppo “Ke palle” risponde con forza all’amara sorpresa di ieri mattina, quando le serrature dei due punti vendita della nota azienda “Ke palle” sono state ritrovate chiuse con Attak.
Abbiamo raggiunto stamattina il punto vendita, che, fortemente coeso, ha dimostrato pugno di ferro nel denunciare “che sia una situazione episodica o un atto intimidatorio”.
La vicinanza della società civile
Durante il nostro incontro, un commerciante si avvicina benevolmente e confidenzialmente per mostrare la propria solidarietà all’azienda.
Raccontando dell’incresciosa vicenda, il gruppo non manca di esprimere la propria gratitudine per le dimostrazioni di affetto e di solidarietà, ricevute da parte della società civile e in particolar modo dei negozianti della zona e delle associazioni.
La visita del Sindaco e del Presidente di Confesercenti di Palermo
Il suono delle sirene spiegate ha annunciato l’arrivo del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che insieme al presidente di Confesercenti di Palermo, Mario Attinasi, ha fatto visita al punto vendita “Ke palle” di via Maqueda.
Nonostante qualcuno non abbia compreso, non è cambiata la faccia della città, è cambiata l’anima della città e chi ritiene, con atti di intimidazione e di violenza, impedire questo percorso si fa solo male da sé.
Con queste parole il Sindaco mostra la propria vicinanza ai protagonisti di questa triste vicenda e aggiunge che “Palermo ha il diritto di andare avanti. Ke Palle è un riferimento di una Palermo che è cambiata negli anni in cui via Maqueda era una landa desolata di saracinesche che restavano chiuse senza alcuna prospettiva.”
Mario Attinasi, Presidente di Confesercenti Palermo, il quale ha seguito in prima persona lo svolgersi dei fatti, dimostrando interesse e solidarietà verso il gruppo spiega le motivazioni della propria presenza e di quella del Sindaco:
“La città di Palermo e la Confesercenti non lasciano soli i nostri associati, soprattutto in un momento come questo. Ci teniamo ad accendere i riflettori perché questi associati non devono essere assolutamente lasciati soli”.