Negli ultimi giorni tutte le testate del capoluogo siculo, hanno messo in evidenza un recente studio elaborato dalla Commissione Europea e dalle Nazioni Unite (programma UN-Habitat) su “Lo stato delle città Europee”. Secondo lo studio redatto sulla base dei dati del 2014, Palermo offre una elevata possibilità di accesso ai mezzi pubblici, oltre il 60 per cento dei cittadini, possono raggiungere facilmente una fermata di bus/tram/metro/treni.
LA BEFFA
Una delle cose più spiacevoli che possa accadere ad un siciliano, è quella di esser definito “curnutu e vastuniatu”, modo di dire con il quale i siciliani identificano una persona, che non solo ha subito un torto, ma pure non gli è stato riconosciuto, anzi ha subito il resto dell’umiliazione a lui non imputabile. Come se vostra moglie vi tradisse per poi dirvi che è solo colpa vostra, o magari prendeste un cazzotto dal suo nuovo amante. Infatti, purtroppo, sembra proprio esser questo il caso per i poveri palermitani, perchè lo studio in questione parla di accessibilità, cioè la facilità di trovare o raggiungere nel breve una fermata e/o stazione, nulla a che vedere con la qualità del servizio, anzi, questo dato evidenzia un eccessivo numero di fermate su molte linee. Spesso infatti queste sono ravvicinate, a testimonianza di una città lenta che non ama camminare, una città per la quale è meglio far due fermate vicine che qualche passo in più. Noi del moralizzatore non amiamo tanto gli studi tecnici e le statistiche, anzi, queste spesso ci ricordano quanto poco valga la nostra opinione, o quanto marginale sia la cruda realtà dei fatti rispetto all’informazione che viaggia. Di una cosa siam certi però, i tecnici dell’Unione Europea o chi per loro, han sicuramente dimenticato di far visita ai ragazzi del Borgo Molara, o mettersi nei panni di un turista che, dal centro storico, vuole visitare la stupenda borgata marinara di Mondello.
LA REALE SITUAZIONE
Lo stesso studio in questione evidenzia come solo il 15% dei cittadini utilizzi i mezzi pubblici, dato abbastanza contrastante con il primato annunciato, ma non è mica una novità che i mezzi sono antiquati, inquinanti e poco utilizzati, se non fosse infatti per la partecipazione di Comune e Regione, l’amat dai soli proventi dei tickets non riuscirebbe a pagare neanche la metà dei suoi dipendenti(circa 60 milioni di euro / ne abbiamo parlato qui). Ma la cosa per cui ci sentiamo davvero “cornuti e vastuniati”, come si può lodare un’azienda che nel 2016 non ha un portale online chiaro su percorsi, fermate, orari delle corse, ne tantomeno canali ufficiali dai quali interagire con gli utenti. Ma soprattutto smettetela di chiamare metro un treno che passa ogni 40 minuti, o tacete quando le ditte mafiose a cui affidate gli appalti (già nel 2012 rfi sapeva, come potete vedere qui), improvvisamente finiscono più di 600 milioni di euro senza aver ancora terminato i lavori.
Allora non resta che attendere il prossimo studio dell’unione europea, noi già lo immaginiamo: “Palermo prima al mondo per accessibilità ai parcheggi, ci sono persino i parcheggiatori che ti aiutano con un solo euro”. Tanto ad esser “curnuti e vastuniati” abbiam fatto l’abitudine.
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