Di Battista, il “treno del No” fa tappa a Messina
Giorno 20 Novembre Messina ha ospitato, sotto il sole e gli alberi di Piazza Cairoli, Alessandro Di Battista, noto attivista e deputato del Movimento 5 Stelle a capo del suo treno tour per promuovere lo slogan #IODICONO in vista del prossimo referendum costituzionale che si terrà giorno 4 Dicembre 2016. Tra gli altri passeggeri, Ignazio Corrao, Matteo Dall’Osso, Manlio Di Stefano, Giulia Grillo, Francesca Dieni, Giancarlo Cancelleri, Alessio Villarosa, Francesco D’Uva.
È Ignazio Corrao, scelto, nel 2014, dagli europarlamentari M5S come capogruppo al Parlamento Europeo – uno tra i più giovani a ricoprire quest’incarico – il primo a prendere il microfono e a salire su un piccolo palco adibito ai lati della Piazza, di fronte ad una moltitudine di gente. E subito inizia l’invettiva contro il Presidente del Consiglio. “Bugiardo, poco credibile” lo definisce il deputato pentastellato.
Non è la Costituzione il problema dell’Italia, sono le infrastrutture che mancano, il lavoro che non c’è! Il disegno del Governo è quello di indebolire la rappresentanza democratica, anche se non ve lo diranno mai. La verità è che vogliono un’Italia, un Governo svuotato, più facile da gestire”
Chiaro e diretto è poi l’intervento di Matteo Dall’Osso, deputato M5S, che spiega in due atti il perchè del NO.
Il primo motivo è di merito:se vince il SI i nuovi Senatori saranno consiglieri e sindaci, non eletti dal popolo e meglio se già indagati, perchè non potranno essere ricattabili. il Senato diventerebbe un carcere di secondo livello! Il secondo è di metodo: non è una concessione del Governo indire il referendum, è l’art. 138 che lo dice.
Prende poi la parola Manlio Di Stefano, deputato M5S e delegato italiano al Consiglio D’Europa (CdE), che spiega il vero motivo della scelta del treno tour, anziché “spostarsi in elicottero da Reggio Calabria a Messina” con chiare allusioni al precedente viaggio del Presidente del Consiglio.
Per comprendere i problemi che i cittadini vivono ogni giorno, dobbiamo viverli anche noi.
Di Stefano giustifica anche l’occupazione grillina nel settembre 2013 del tetto della Camera – ricordata come “spettacolo a 5 stelle” per il commento dello stesso Grillo su Twitter – sempre nella salvaguardia dell’art. 138, già allora preso di mira dal Governo. Interviene poi Giulia Grillo, deputato M5S con laurea in Medicina e Chirurgia, riprendendo quanto detto all’inizio dal collega Corrao e rivolgendosi direttamente ai presenti:
Chi di noi quando deve farsi un’operazione va dal chirurgo che sappiamo aver sbagliato tutti gli interventi precedenti?
“Turchia, Cina, Arabia Saudita..questi i Paesi con una sola Camera – insiste la Grillo – il bicameralismo è Democrazia, non è un vezzo, il Senato serve a fermare l’ingiustizia e l’arbitrio del Governo”. La parola passa poi, a turno, a Francesca Dieni, portavoce alla Camera per il M5S, che riflette e fa riflettere sui “finti tagli ai costi della politica”, e a Giancarlo Cancelleri, deputato M5S e portavoce all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), che fa leva sul sentimento d’orgoglio siculo
Renzi ha detto che la Sicilia è il suo Ohio. Diamogliela una risposta, insegniamogli noi la Democrazia! La Costituzione è stata fatta per essere compresa da tutti; io, da siciliano, quando una cosa non la capisco vuol dire che mi vonnu futtiri
Dopo un breve intervento di Alessio Villarosa, ex capogruppo del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera, sui veri problemi dell’Italia, il microfono passa finalmente ad Alessandro Di Battista, accolto dagli applausi e dai saluti della folla, che prende subito il tema della corruzione – citando tra gli altri, Francantonio Genovese in merito allo scandalo del voto di scambio – sostenendo che il vero problema sono i cosiddetti politici “onesti” che, pur sapendo a cosa vanno incontro, sono “obbligati” alla fedeltà al partito e cita a tal proposito Falcone: “seguite i soldi e incontrerete la Mafia“.
Loro combattono la Costituzione e non la corruzione. – continua <<Dibba>> – Noi la Costituzione la vogliamo cambiare, eliminando l’indennità parlamentare, il quorum al referendum abrogativo e inserendo l’obbligo di dimissioni per tutti i politici che passano da un partito all’altro. Renzi ha promesso di dimettersi in caso di vittoria del NO. Per la prima volta, facciamogli mantenere una promessa.
Seguono le ultime informazioni e saluti da parte di Francesco D’Uva, deputato M5S e membro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, che porta la testimonianza di un cittadino italiano residente all’estero, il quale si è visto recapitare la famigerata lettera di Renzi per il SI.
Se le piazze sono piene, anche le urne saranno piene. Qualsiasi casella decideremo di sbarrare, l’importante è essere informati e averne coscienza. Citando Paolo Borsellino: “il cambiamento si fa nella cabina elettorale con la matita in mano”.