LA RICHIESTA DI AUTOSOSPENSIONE
Il 18 novembre scorso Beppe Grillo aveva chiesto alle persone indagate dalla Procura di Palermo di autosospendersi dal Movimento. La richiesta è stata accolta da due soli membri del M5S, i parlamentari regionali La Rocca e Ciaccio.
La prima ha rotto il muro del silenzio presentandosi spontaneamente in procura, assumendosi le proprie responsabilità, raccontando dettagli utili all’indagine e sospendendosi subito dopo.
Ciaccio, ha seguito a ruota la La Rocca e si è autosospeso dal Movimento il 20 novembre dopo aver saputo di essere sotto inchiesta. Avrebbe accusato esplicitamente i suoi colleghi di aver organizzato e falsificato delle firme, indicando come responsabili Nuti e Mannino.
SILENZIO IN PROCURA E RIFIUTO ALLA PERIZIA CALLIGRAFICA
Sale a 13 il numero di indagati nell’inchiesta sulle firme false di M5s. Rientrano nella lista: la deputata Giulia Di Vita, Pietro Salvino (marito della parlamentare Claudia Mannino) e Riccardo Ricciardi (marito della Lupo).
Questa mattina Nuti, Mannino e Salvino sono stati interrogati in Procura, avvalendosi della facoltà di non rispondere. I tre esponenti del Movimento, inoltre, si sono rifiutati di fare la prova del saggio grafico richiesta dai magistrati.
INDIGNAZIONE TRA GLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO: ANSELMO, NO ALL’OMERTÀ!
Indifendibili e irresponsabili. Per me è uno scandalo che qualcuno del Movimento 5 Stelle si avvalga della facoltà di non rispondere davanti al magistrato che lo interroga, o che si rifiuti di sottoporsi al saggio grafico della propria firma per confrontarla con quelle depositate agli atti. È un loro diritto, ma così aiutano solo loro stessi e non il Movimento
L’episodio di oggi ha suscitato indignazione e rabbia tra gli attivisti M5S.
In un post apparso oggi su Facebook William Anselmo, attivista iscritto ai 5 Stelle e candidato alle comunarie, urla il proprio risentimento innanzi al comportamento di chi oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere, rifiutando, inoltre, di sottoporsi al saggio grafico della propria firma. ” Se queste persone non avevano nulla da nascondere perché hanno esercitato questi diritti? Per me hanno tradito irreparabilmente la fiducia degli attivisti, più che per il presunto illecito, per l’atteggiamento omertoso che hanno tenuto sin dall’inizio nei confronti di questo scandalo e per come stanno affrontando la vicenda“.
Con queste durissime parole, Anselmo commenta il comportamento dei membri 5 Stelle indagati, che in alcuni casi “hanno dribblato i giornalisti, poi hanno negato gli addebiti, poi hanno querelato per diffamazione, una volta chiamati in causa hanno gridato al complotto, poi davanti ai magistrati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, hanno impedito il confronto calligrafico, hanno ignorato la richiesta di Beppe Grillo di autosospendersi”.
È questa la vera vergogna ed è vergognoso allo stesso modo che alcuni attivisti “fedelissimi” continuino a difendere questi atteggiamenti che danneggiano il M5S, magari insultando altri attivisti. Ragazzi! Serve onestà intellettuale oltre all’onestà che gridate ogni giorno. Serve coerenza altrimenti in caso di colpevolezza sarete tutti complici di una mentalità che non appartiene al Movimento e neanche a voi (…) Abbiate coraggio, non fate perdere la dignità anche a tutte quelle persone che in buonafede hanno riposto fiducia in voi. Fate questo ultimo regalo al M5S, fatevi da parte soli prima che lo faccia qualcun altro al posto vostro
“CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE”
Abbiamo contattato William Anselmo, che ha chiarito ulteriormente la propria posizione di fronte all’accaduto.
L’attivista 5 Stelle si scaglia aspramente contro chi, all’interno del Movimento, non è stato in grado di prendere posizione:
“Chi ha sbagliato deve pagare. Non è possibile pensare che chi rappresenta gli ideali di trasparenza e onestà del Movimento possa esporre così l’intero gruppo politico nazionale nascondendosi dietro il silenzio”.
Anselmo sottolinea anche che, al contrario, non è mancato chi ha collaborato e prosegue: “Ho apprezzato quei portavoce che hanno ammesso le proprie responsabilità e si sono messi a disposizione delle indagini e della magistratura. Mi aspetto che la verità venga agevolata e non affossata per rispetto di tutti gli attivisti del Movimento”.
Come ci racconta l’attivista c’è chi, purtroppo, sta attualmente pagando per gli sbagli altrui:
Ci sono molti attivisti, persone perbene, che continuano a lavorare senza clamore, lontani dai riflettori, con uno spirito di servizio e dedizione ammirevole. Sono queste le prime vittime di questa vicenda perché da giorni subiscono l’assalto dei detrattori degli altri partiti che, giustamente, oggi che ne hanno l’occasione, non fanno sconti a nessuno. Questo è imperdonabile ma sono certo che Palermo saprà rialzarsi
GOMEZ, “UN SILENZIO INCOMPATIBILE CON I PRINCIPI CHE I 5 STELLE DICONO DI PRATICARE”
In un articolo comparso ne Il Fatto Quotidiano Peter Gomez approfondisce questa aberrante vicenda dei 5 Stelle:
“Chi ha la pretesa di rappresentare i propri elettori, se sceglie questa via, ha l’obbligo etico e morale di lasciare la politica. Se resta finisce per infangarla(…) . Per ora invece conta un silenzio in tutta evidenza incompatibile con i principi che i 5 Stelle dicono di praticare. (…) Qui non si tratta di assolvere o condannare gli indagati. A questo ci penseranno i giudici. Si tratta solo di prendere atto di una scelta processuale che fa a cazzotti col ruolo ricoperto e di trarne le doverose conseguenze”.
CORRAO,”IL MOVIMENTO 5 STELLE, CHE RAPPRESENTA UN SOGNO ED UNA SPERANZA PER MILIONI DI ITALIANI, DEVE RIMANERE AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO”
Ignazio Corrao, eurodeputato siciliano del M5S, in accordo con l’analisi proposta da Gomez, dichiara quanto vi proponiamo di seguito:
“Essere intellettualmente onesti vuol dire anche non trattare due situazioni uguali in maniera diversa a seconda della convenienza. Per questo non posso non essere d’accordo con l’analisi di Peter Gomez, anche se a noi sconveniente. Lo ripeto dall’inizio di questa storia e lo ribadisco ancora oggi, l’obiettivo del sistema mediatico generale è quello di buttarla in caciara, gettare fango e generalizzare (processo/indagati/teste) col fine di indirizzare queste storie verso l’intero M5S e soprattutto i suoi volti più noti, per minarne la credibilità alla vigilia di un voto importante ed assimilarlo agli altri (per gli altri partiti queste cose sono di ordinaria amministrazione, in genere si occupano di reati più gravi che riguardano i soldi e i diritti dei cittadini). Ma la cosa che invece deve essere chiara ad ognuno di noi, che in questo progetto ci dedichiamo l’anima, è che in questa storia il MoVimento 5 Stelle, che rappresenta un sogno ed una speranza per milioni di italiani, deve rimanere al di sopra di ogni sospetto. Il buon nome del m5s, così come l‘impegno e la dedizone dei suoi attivisti (che gratis si fanno il mazzo da anni), dei suoi iscritti e dei suoi portavoce (come me e tanti altri, che così come Beppe Grillo, sin dall’inizio di questa vicenda hanno chiesto con vigore ai coinvolti di collaborare con la giustizia e fare chiarezza suq uesta storia per non lasciare ombre) vanno tutelati con forza e vanno considerate parte lesa di una strategia processuale inconciliabile con i valori per cui ci battiamo da anni e che è portata avanti da alcuni dei coinvolti in questa cazzata iniziale (che hanno fatto diventare un caso con questo atteggiamento) in maniera del tutto autonoma. <<Avvalersi della facoltà di non rispondere è un sacrosanto diritto di ogni privato cittadino, ma fare politica comporta oneri e onori. Tra gli oneri, a nostro avviso, c’è pure quello di collaborare sempre e comunque con la giustizia>>. Si può non essere d’accordo con questa frase?
p.s. So che a qualcuno non piacerà questa mia presa di posizione e se la prenderà sul personale. ma chi mi conosce sa benissimo come sono fatto e che le cose non le ho mai mandate a dire a nessuno. Pazienza, fare politica con il desiderio di cambiare le cose sul serio non equivale ad essere tifosi di calcio“.
LA DELIBERA DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Arriva in serata la delibera del Collegio dei Probiviri del M5S, organo di garanzia del Movimento. Il Collegio, composto da tre membri (Paola Carinelli, Nunzia Catalfo e Riccardo Fraccaro), dura in carica tre anni e ha le facoltà di disporre la sospensione cautelare degli iscritti e decidere in merito alle sanzioni disciplinari ed espulsioni.
Il Collegio dei Probiviri dispone la sospensione cautelare dal Movimento 5 Stelle dei signori Mannino Claudia, Di Vita Giulia, Nuti Riccardo e Busalacchi Samantha
Il Collegio indica come comportamento particolarmente lesivo l’indifferenza mostrata da Nuti, Mannino, Busalacchi e Di Vita innanzi all’appello del garante del Movimento, che, come già detto, aveva richiesto un’autosospensione in caso di indagini a carico al fine di tutelare l’immagine del Movimento.
Per quanto riguarda Nuti, Mannino e Busalacchi vengono indicati come comportamenti non conformi ai principi del Movimento l’avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ai PM e il rifiuto di eseguire la prova del saggio grafico richiesta dai magistrati.
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