Politici e (merito)crazia in Italia, il MIUR con Fedeli e Faraone

In questi giorni si è abbattuta una vera e propria bufera mediatica sull’inesistente laurea di Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel Governo Gentiloni (ve lo abbiamo raccontato qui https://www.moralizzatore.it/2016/12/13/la-fedeli-ministro-non-laureato-sul-suo-sito-ce-scritta-unaltra-cosa/).

E dopo il dibattito sulla laurea della ministra del Miur, è nuovamente Mario Adinolfi, ex parlamentare del Pd e leader del Popolo e della Famiglia, a rivelare nuovi e scomodi dettagli sui titoli di studio della Fedeli, che a riguardo avrebbe mentito.

Ha detto: “Vediamo se qualche giornalista riesce a fare una domanda semplice: ministro Fedeli, lei ha mai sostenuto l’esame di maturità? La risposta è una sola: no“.

Adinolfi prosegue:

Fedeli non ha mai fatto neanche la maturità, ma solo i tre anni di magistrali necessari a prendere la qualifica di maestra d’asilo e poi il diplomino privato all’Unsas da assistente sociale, quello spacciato per diploma di laurea in Scienze Sociali. Abbiamo il record mondiale di un ministro della Pubblica Istruzione che non solo mente sui propri titoli di studio, non solo non si è laureato, ma non ha mai neanche sostenuto quell’esame di maturità che ogni anno agita così tanto centinaia di migliaia di studenti

DAVIDE FARAONE davide-faraone

Dal 10 novembre 2014 è Davide Faraone il sottosegretario di Stato del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Faraone, contrariamente alla Fedeli, è in possesso di una laurea in Scienze Politiche, conseguita però nel 2016, a sedici anni dalla sua iscrizione all’ateneo e con risultati non particolarmente brillanti, a differenza di tanti studenti che conseguirono la lode. Dopo la cerimonia un passante, probabilmente conscio della carica ricoperta da Faraone,  lo apostrofò con un “buffone”.

ADINOLFI, “LA CREDIBILITÀ NON SI COMPRA AL MERCATO”

La querelle sul mancato titolo di studio del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca spinge a una riflessione sulla meritocrazia, che secondo la definizione Treccani è la “concezione della società in base alla quale le responsabilità direttive, e specialmente le cariche pubbliche, dovrebbero essere affidate ai più meritevoli(…)”.

Il titolo di studio,è risaputo, non rappresenta le effettive qualità di una persona e non sempre può assicurare competenze e affidabilità. Tuttavia può  un politico senza laurea e senza diploma ottenere un’enorme responsabilità direttiva come quella di diventare ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca? E di conseguenza, può rappresentare gli studenti e capire  correttamente le loro esigenze? Il MIUR riuscirà a risolvere i problemi dell’Università italiana? E quanto i giovani del nostro Paese credono all’ affidabilità delle Istituzioni ? Giovani che, sottolineiamo, sempre più spesso sono costretti a cercare un’occupazione all’estero, magari dopo aver conseguito diploma di laurea, master e specialistica.

Concludiamo con un’altra considerazione di Adinolfi sull’incarico della Fedeli e vogliamo porre l’accento sull’idea di credibilità  nella sfera sia politica che sociale

Un ministro così dovrebbe davvero dare subito le dimissioni, altrimenti spero e credo che ad ogni incontro studenti e docenti la sotterreranno di pernacchie. La credibilità non si compra al mercato e neanche con dozzine di politici e giornalisti amici che ti coprono