La Guardia di Finanza di Nuoro e la Polizia di Cagliari hanno sequestrato questa mattina 15 milioni di euro di beni alla Banda degli “assalti ai portavalori”. Uno dei due capi dell’organizzazione era un impiegato forestate e vicesindaco di un comune ogliastrino, con figli e moglie casalinga a carico ma non spendeva neanche un euro delle entrate ufficiali. In realtà l’uomo non aveva bisogno di prelevare al bancomat, potendo disporre, tra le mura di casa propria, di tutto il denaro (rigorosamente in contanti) necessario per condurre una vita più che decorosa. Denaro naturalmente sporco che “ripuliva” grazie ad amici e familiari, oggi arrestati.Messi i sigilli anche in un favoloso “resort” sul mare. Si tratta del patrimonio dei due capibanda, finiti in carcere già lo scorso marzo insieme ad altri 20 complici.
Gli arrestati di oggi sono, invece, accusati di aver riciclato il denaro delle rapine. Le indagini sono andate avanti anche grazie alle anomalie colte tra le righe di migliaia di pagine di documenti bancari.
Le misure cautelari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott.ssa Cristina Ornano, su richiesta del Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, Dottor Danilo Tronci, che ha coordinato le indagini.
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