Parroco invita i fedeli alla messa per il Boss Rocco Sollecito
Grumo Appula (BA)- << Il Parroco Don Michele Delle Foglie, spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada e con il figlio Franco, venuto in visita nella nostra cittadina, invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una Santa Messa in memoria del loro congiunto Rocco Sollecito>>. Questo è quanto riportano i manifesti funebri affissi in data 24 Dicembre 2016 sui muri del paesino del capoluogo pugliese.
Una collusione, quella tra Chiesa e Mafia, che risulta insana e indigesta. Il primo contrordine è arrivato nel pomeriggio dal Questore di Bari, Carmine Esposito, che già lo scorso giugno aveva vietato la celebrazione dei funerali solenni in pompa magna concedendo invece un rito sobrio e ristretto. In serata arriva anche la nota chiarificatrice dell’Arcivescovo di Bari, Monsignor Cacucci che vieta espressamente la celebrazione e si dice costretto a prendere provvedimenti disciplinari.
Rocco Sollecito, 67 anni, barese di origini agrigentine, personaggio di spicco della Mala italo-canadese è stato freddato la mattina del 27 maggio scorso, nel sobborgo di Laval, a nord di Montreal (Canada), mentre era alla guida del suo SUV BMW bianco. Il killer, non ancora identificato, ha atteso il bersaglio nel gabbiotto della fermata del bus per poi sparare, secondo alcune testimonianze, ben 8 colpi di pistola. Gli inquirenti pensano ad una possibile guerra di mafia vecchio stile messa in atto dalla ‘Ndrangheta americana per spodestare il clan Rizzuto, siciliano, al quale la famiglia Sollecito è fortemente legata.
Quello di Sollecito è solo l’ultimo della scia di omicidi che ha visto cadere, ad uno ad uno, i maggiori esponenti del clan siciliano. Egli, grazie anche all’amicizia con l’ex storico Boss Vito Rizzuto (deceduto nel 2013 di morte naturale), era riuscito a ricucirsi un posto di potere all’interno del clan e a inserirsi nella “cupola” delle trattative che comprendeva sei leader. Di questi attualmente ne rimangono solo due, Stefano Sollecito (figlio di Rocco) e Leonardo Rizzuto (figlio di Vito), perché in carcere con l’accusa di traffico di droga e associazione a delinquere. Tutti gli altri sono rimasti vittime di agguati di stampo mafioso, si pensa per ottenere il controllo dei traffici illeciti – e soprattutto del narcotraffico – di Montreal di cui fino a non molto tempo fa i Rizzuto erano leader indiscussi.
L’uccisione di Sollecito ha dunque lasciato un vuoto di potere che attira le brame dei più e che, a parere degli studiosi della criminalità organizzata, non rimarrà vuoto a lungo.