Vaccino meningite: in alcuni ospedali del sud sarebbero finite le scorte

In tutta Italia è corsa alle vaccinazioni, ma le scorte sembrano finite, soprattutto al Sud. I medici invitano a ripassare un altro giorno. In due centri del palermitano vaccini finiti, anche in Calabria.

È accaduto all’Ospedale Civile di Cetraro (CS), al reparto vaccinazioni. I medici si scusano, annunciando ai pazienti che le dosi di vaccino contro il meningococco sarebbero finite e le poche scorte rimaste devono essere destinate – giustamente – ai più piccoli. Si invitano i pazienti a ripassare nei giorni a venire. Secondo voci di corridoio pare che le dosi siano state inviate per lo più al Nord, dove ultimamente si sono registrati nuovi casi.

Quello di Cetraro sembra infatti non essere un caso isolato. “I vaccini sono finiti anche a Paola (CS)” riportano alcuni pazienti. Situazioni simili si sono verificate anche in Sicilia, a Sciacca ed Agrigento e in molti altri comuni del Meridione. Il vaccino contro la meningite non è obbligatorio, ma a seguito dei decessi degli ultimi giorni, scatta l’allarme in tutta la Penisola. In Toscana tre casi in soli due giorni e 75 dal 2015. La domanda aumenta vertiginosamente e le ASP non riescono a soddisfare la richiesta. Si teme il contagio soprattutto per giovani e giovanissimi, a contatto con più persone.

Nessun allarmismo. Gli episodi di infezione invasiva meningococcica non rappresentano un evento inatteso a anomalo  e non configurano una particolare situazione di emergenza

Tranquillizza, in una nota la SIMIT (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali).

La meningite è una grave malattia dovuta all’ infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello generando gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia. Bisogna comunque ricordare che le vaccinazioni non presuppongono l’immunità dal contagio. Al contrario, vaccinazione equivale a prevenzione, ma il rischio – seppur minimo – rimane.