Ecco il testo della lettera indirizzata al sindaco di Catania Enzo Bianco
“Le scriviamo a nome dei genitori e dei ragazzi in cura presso il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica del Policlinico di Catania, che Lei è andato a trovare il 31/12, ultimo dell’anno ed ai quali ha regalato, come ha fatto in altri ospedali cittadini con altri piccoli pazienti, innumerevoli giocattoli”.
“Se non ci conosce, abbiamo il piacere di presentarci: l’Ibiscus è l’associazione dei genitori, tutti coinvolti, e di tutti i soci (medici, infermieri e cittadini comuni) che hanno deciso di operare per lo sviluppo dell’assistenza e della ricerca nel campo delle malattie del sangue e dei tumori dei bambini. I nostri Guerrieri, così vengono chiamati i nostri ragazzi, tutti di età compresa fra 0 e 18 anni, sono stati improvvisamente sradicati dalla loro normale vita quotidiana e lottano, con forza e coraggio, per lunghi periodi e frequenti ricoveri, subendo continue e pesanti terapie, lontano dagli affetti (parenti, amici, scuola).
Durante le festività natalizie si interrompe spesso quella rigidità degli ingressi alle persone esterne che contraddistingue la tipologia del Reparto e tendente, come correttamente imposto dai medici, alla salvaguardia dello stato precario di salute dei ragazzi per consentire un “diverso momento di serenità”. Tuttavia rimangono grandi le precauzioni che vengono prese per l’ingresso in Reparto: mascherine, calzari, pulizia delle mani: sono le minime che occorrono per incontrare i bambini con immuno-deficienze provocate dalla somministrazione della chemio e di altri trattamenti clinici. Anche quest’anno, spesso in punta di piedi, sono venuti a trovare i piccoli pazienti i rappresentanti di tantissime associazioni, club vari, cittadini comuni, i calciatori del Catania, tutti con doni e regali di ogni tipo: montagne di regali scintillanti, di varie tipologie, per ogni età, e soprattutto NUOVI ed integri. Anche Lei è venuto con tanti regali, ma ci dispiace comunicarLe che i suoi purtroppo non sono stati altrettanto graditi in quanto vecchi, riciclati, sporchi, rotti, attaccati con scotch… tra l’altro c’erano tanti peluche che non sono adatti ai nostri piccoli pazienti in quanto portatori di acari. Siamo stati chiamati dai genitori che ci hanno invitato a portarli via.
Ci siamo consultati prima fra di noi (non Le partecipiamo i coloriti messaggi che sono stati scambiati nei nostri social in questi giorni), poi anche con alcuni Suoi collaboratori. Abbiamo preso i giocattoli e attualmente li custodiamo presso la nostra casa di accoglienza Ibiscus, l’unica struttura esistente a Catania che consente un alloggio gratuito ai ragazzi ed ai loro familiari fuori sede in questa lunga esperienza. Quesito: Che ne dobbiamo fare di questi “così”? Sarebbe meglio che Lei si consultasse con chi ha organizzato questo evento… per sapere se vi è stata una qualche anomalia nella distribuzione. Siamo anche pronti a riceverLa presso la nostra Sede, perché possa verificare di persona. Ci faccia sapere. Perché trascorso un breve periodo, come ci hanno indicato i genitori, gli infermieri, i medici porteremo tutto presso la più vicina discarica comunale e, da bravi cittadini, ci adopereremo anche a smaltirli in modo differenziato”.
“Una polemica non solo inutile ma anche profondamente triste”.
Così l’assessore Salvo Di Salvo ha commentato la “lettera aperta” del presidente dell’associazione Ibiscus in cui si afferma che i giocattoli consegnati nel reparto di Oncoematologia del Policlinico fossero rotti e sporchi.
“Nulla di più falso – ha detto Di Salvo -, visto che prima di essere consegnati ai bambini sono stati attentamente selezionati sia dai vertici delle aziende ospedaliere interessate, presenti alla distribuzione, sia dagli stessi responsabili delle unità operative dei reparti e dai medici. Una selezione, visto che si trattava anche di giocattoli non nuovi, donati da altri bambini, che ha riguardato sia la loro qualità, sia la loro la pulizia e integrità. Noi li abbiamo consegnati osservando tutte le prescrizioni dei responsabili dei reparti, indossando, quando necessario, mascherine, calzari e altre protezioni. E abbiamo escluso, da alcuni reparti, i pelouche. Cosa sia avvenuto dopo non possiamo saperlo. Di certo non abbiamo visto nessuno dell’associazione Ibiscus quando abbiamo portato i doni dei bambini catanesi ad altri bambini catanesi”.
“Peraltro – ha concluso Di Salvo – al momento della consegna nelle varie aziende ospedaliere e non ci sono state lamentele, anzi. I piccoli, tutti, sono stati felici di ricevere quei doni, scartandoli davanti a noi. Probabilmente sarebbe meglio lasciare i bambini fuori da certe polemiche”.
L’idea di una raccolta per i bimbi degli ospedali era nata dopo il furto dei giocattoli che l’associazione di volontariato RinaScendo avrebbe dovuto consegnare ai piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatra del Garibaldi di Nesima. Il Comune si era messo a disposizione per approntare punti di raccolta dei giocattoli, nuovi e usati, donati da singoli, prevalentemente bambini, e anche da aziende. Il 31 gennaio i doni erano stati consegnati.
Esiste un’iniziativa davvero interessante che vede nell’olio da friggere usato una vera e propria fonte…
L’Agenzia delle Entrate mette alle strette migliaia di contribuenti: la data di scadenza entro il…
Esiste un trucco per trarre maggior beneficio dalle pagine segrete di Amazon: altro che Black…
Per evitare che i finestrini dell’auto si appannano, basta utilizzare una bustina, tanto economica quanto…
Addio lunghi lavaggi a caldo: basta un semplice ingrediente a portata di scaffale per pulire…
Problemi in vista per il secondogenito di Re Carlo d'Inghilterra. Il principe Harry corre rischi…