Bagheria, dirigente sospesa dal servizio. Per il tribunale atto illegittimo. E adesso, chi paga?
Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, aveva deciso di sospendere la dirigente Laura Picciurro per motivi disciplinari, dopo la gogna mediatica a cui è stata sottoposta.
Da allora la burocrate non ha lavorato per undici mesi (dal 17 giugno 2015 al 16 maggio 2016), con relativa sospensione del proprio stipendio.
Tuttavia, la decisione di Cinque è stata definita “illegittima” dal Tribunale del Lavoro di Palermo, che ha dichiarato nullo il procedimento sanzionatorio del Segretario comunale Eugenio Alessi nei confronti della Picciurro.
Una decisione contraria a norma imperativa di legge
Così ha scritto il giudice che ha decretato la restituzione di quelle undici mensilità mai percepite.
Pertanto, la dirigente verrà risarcita con un assegno di 93 mila euro lordi.
Chi pagherà, dunque? A pagare per gli errori commessi dal sindaco saranno i cittadini bagheresi. In più, si aggiunge il pagamento dell’avvocato Marinelli, che difendeva il Comune: altro esborso comunale di 4836 euro per proporre appello alla sentenza del Tribunale.
UN CONTO SALATISSIMO
Sale, così, a quasi centomila euro, la somma che i cittadini dovranno sborsare per la decisione (errata) del Sindaco e del Segretario.
Il leader del Partito democratico della città, Orazio Amenta, commenta
Il sindaco e il segretario generale avrebbero dovuto pagare di tasca loro. Quando i dipendenti sbagliano, sindaco e segretario decidono e applicano le sanzioni. Quando invece sindaco e segretario sbagliano, chi li sanziona?
Come dargli torto?