“Il ritratto di Castiglione che esce dai verbali di Odevaine sul mondo che ruota intorno al Cara di Mineo è a dir poco inquietante e sicuramente incompatibile con un personaggio di primo piano delle istituzioni: non sarebbe inopportuno un passo indietro dell’esponente Ncd, che, a nostro avviso, diventerebbe irrinunciabile nel caso di un suo eventuale rinvio a giudizio”.
Ad affermarlo è il deputato all’Ars del M5S Giancarlo Cancelleri, sulla scorta delle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dall’uomo coinvolto nell’inchiesta Mafia capitale, pubblicate dal quotidiano “La Sicilia”.
“Ovviamente – dice Cancelleri – è tutto da confermare in sede giudiziaria. Resta il fatto, però, che anche in questa fase, viste le pesantissime ipotesi di reato che lo riguardano e l’ inquietante sottobosco di interessi in cui, secondo Odevaine, si sarebbe mosso Castiglione, la poltrona di sottosegretario all’Agricoltura ci sembra quantomeno incautamente affidata e da liberare al più presto”.
“I nuovi dettagli sollevati dal quotidiano La Sicilia sul presunto coinvolgimento del sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione nell’ambito dell’inchiesta che riguarda assunzioni nel Cara di Mineo in cambio di tessere elettorali NCD, gettano ombre che non possono appartenere ad un uomo di Governo, a prescindere dall’esito giudiziario dell’inchiesta dei pm di Catania. Castiglione deve dimettersi, se non lo fa lui, sia Gentiloni ad accompagnarlo alla porta”. Ad invocare le dimissioni del sottosegretario all’Agricoltura del Governo Renzi ed ora Gentiloni è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. “Parte della politica italiana – dice Corrao – ha perso moralità e stile. Essere tirati in ballo in una vicenda in cui si parla di ‘spregiudicata gestione dei posti di lavoro per l’illecita acquisizione di consenso elettorale’, dovrebbe già essere motivo per fare non uno, ma tre passi indietro, a prescindere da quale sia l’esito giudiziario. Sebbene il sottosegretario abbia dichiarato la propria estraneità ai fatti, non si può essere uomini di Governo con queste ombre. Su questa gravissima vicenda – sottolinea l’eurodeputato – si registra un silenzio indecente anche da parte di un altro esponente di governo e compagno di partito, ovvero il conterraneo Angelino Alfano che dovrebbe prendersi la responsabilità politica di quanto accadeva al Cara di Mineo e dei rapporti palesati dall’inchiesta denominata Mondo di Mezzo in cui Odevaine tira in mezzo lo stesso Castiglione sull’affidamento di appalti per la gestione del grande centro di accoglienza catanese”.
L’europarlamentare Ignazio Corrao è stato promotore nel luglio 2015, dopo un blitz nel dicembre 2014, della visita ispettiva di due commissioni del Parlamento Europeo proprio al Cara di Mineo, in cui era emersa la scarsa trasparenza su spese gestione dei servizi. Dopo quella visita, Bruxelles prese coscienza di come venivano spesi i soldi dell’accoglienza in Sicilia. “In quella occasione – sottolinea Corrao – ci stupirono le parole del procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera che definì Mineo come un ‘caso di stato’, ma ci stupisce ancora oggi come nonostante queste ombre, Castiglione possa ancora voler rimanere esponente del governo italiano, peraltro con un deleghe delicatissime come quelle alla pesca e all’agricoltura, settori – conclude Corrao – che dovrebbero essere trainanti per la nostra economia”. Medesima richiesta di dimissioni è stata invocata anche dal Gruppo M5S all’Ars e dai membri M5s della commissione d’inchiesta Cie Cara Giuseppe Brescia, Vega Colonnese e Marialucia Lorefice.
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