Vendite illegali e maltrattamenti dei cani. Come fare per evitare queste pratiche
Se raccogliete un cane affamato e lo nutrirete non vi morderà.
Ecco la differenza tra l’uomo ed il cane.
Mark Twain
Da sempre il cane è considerato il migliore amico dell’uomo. Capaci di instaurare legami unici con gli umani, i cani sono dotati di grande sensibilità, intelligenza e senso di appartenenza. In molti riconoscono il valore di un amico a quattro a zampe, allevandolo con cura e rispetto e ricevendo in cambio amore e fedeltà.
Tuttavia, spesso i cani non ricevono il rispetto che meriterebbero. Questo accade quando un cane è considerato un peluche da regalare in una particolare occasione, o quando si è chiamati a fare i conti con gli impegni e con le responsabilità connesse all’arrivo del cane e la via più facile è l’abbandono. Questo accade quando un cane viene venduto contro i criteri stabiliti dalla legge. Oggi vi parleremo di due casi siciliani.
“AIUTATEMI AD AIUTARLI”
Nino Spina è un personaggio molto conosciuto a Palermo. È possibile incontrarlo per le vie del centro, circondato da decine di cuccioli di cane, mentre urla slogan contro il maltrattamento dei cani e mentre ribadisce i propri “nobili” intenti: salvare i cuccioli che gli gironzolano intorno. E come? Semplice, vendendoli!
Le belle parole del signor Nino, che con enfasi urla il proprio amore per i cani, tuttavia, non corrispondono alla realtà.
Infatti, l’attività che l’uomo svolge da almeno dieci anni, è abusiva.
L’intento di Spina è quello di vendere quanti più cani possibili in un giorno. I cuccioli, palesemente malnutriti e sporchi, corrono qua e là per i marciapiedi, tra ciotole, trasportini e guinzagli.
Numerose le segnalazioni delle associazioni animaliste per fermare l’uomo, che vende cani che gli sono stati regalati o, peggio ancora, i cuccioli di cagne di piccola taglia, che Spina usa come fattrici in luoghi segreti.
Purtroppo alle segnalazioni di animalisti, passanti, Polizia Municipale, non è seguito alcun riscontro concreto e l’attività di Nino Spina è riuscita a proseguire senza alcun ostacolo.
Valgono poco le denunce per occupazione del suolo pubblico, accattonaggio, truffa e maltrattamento di animali.
Il traffico di cani operato da Spina è illegittimo e ingiustificabile e la sua attività oltre che illegale, perché abusiva, è dannosa principalmente per i cuccioli, che sono venduti a chiunque senza che siano effettuati i dovuti controlli. Possibili conseguenze? La morte dei cuccioli o l’abbandono.
“NON BUSSARE”
Recita così un avviso attaccato alla vetrina di un negozio di animali del catanese. In vetrina un cucciolo giace su di un faldone, il classico panno utilizzato per i bisogni dei cuccioli.
Siamo di fronte a un altro caso di vendita illecita di cani. Vediamo perché.
I proprietari del negozio propongono l’acquisto di un Jack Russell terrier, possibilmente anche in comode rate,come se l’animale in questione fosse uno smartphone o un divano. Ma, cosa su cui ci soffermeremo maggiormente, sulla scheda che indicherebbe la razza del cane non viene indicato alcun pedigree dell’animale.
L’INTERVISTA A UN’ESPERTA
Nessun animale, dalla tartaruga al cane o al gatto, può essere venduto sprovvisto di documenti e quindi senza pedigree
Per capire come funziona la vendita dei cani ci rivolgiamo a Ramona Cusma, vice presidente dell’associazione Jack Russell Terrier Italia. Ramona chiarisce l’illegalità della vendita di cani che non sono in possesso di documenti, riferendosi al decreto legislativo 529 del 30 dicembre 1992 e prosegue: “Il cane che viene venduto deve essere in possesso di certificazioni di vaccini e stato di salute, di microchip, pedigree. Inoltre, deve essere sverminato e deve possedere i documenti che attestano il passaggio di proprietà”.
Ma un cane con pedigree costa di più? “Innanzitutto, il pedigree costa 25 euro e non può in alcun modo incidere sul prezzo del cane. Per quanto riguarda i due casi presi in esame e in generale, è chiaro che l’assenza di pedigree è un campanello d’allarme che deve indurre a mettere in discussione l’allevatore o il venditore privato”. Sicuramente, aggiungiamo noi, il signor Spina e il titolare del negozio catanese non danno sicurezze di alcun genere.
Ramona esorta, dunque, a diffidare da chi vende i cuccioli illegalmente
Dietro queste fabbriche di cuccioli senza pedigree ci sono delle fattrici con tare genetiche che tramanderanno ai cuccioli rendendo precaria la qualità della loro vita. L’unico modo per aiutare i cuccioli è denunciare, sequestrare e adottare