Ecco il testo (tradotto in italiano) dell’accordo:
“Alde e M5s condividono i valori essenziali di libertà, eguaglianza e trasparenza. Entrambi vedono nell’individuo la struttura centrale della società, mentre promuovono un’economia aperta, la solidarietà e la coesione sociale come condizioni essenziali affinché chiunque possa esprimere appieno le proprie potenzialità. Entrambi vogliono rafforzare l’influenza del cittadino sulle decisioni che ne determinano la vita, anche attraverso il meccanismo della democrazia diretta e spingendo tutti alla partecipazione ed all’impegno politico. Ancor più importante è l’essere entrambi forze riformiste che intendono cambiare radicalmente il modo in cui l’Unione Europea oggi si trova ad operare. Ci battiamo per un cambiamento generale e basilare, perché oggi l’Unione Europea è incapace di garantire i risultati che da essa si attendono i suoi cittadini in termini di prosperità e protezione. Ciò alimenta la sfiducia e la disillusione invece di costruire la fiducia e l’impegno. Troppi nostri concittadini considerano l’Unione Europea parte del problema e come indirettamente responsabile della globalizzazione, percepita a sua volta come beneficio per soli pochi. In realtà dovrebbe essere l’opposto. Crediamo che solo l’Unione Europea abbia un peso sufficiente per utilizzare al meglio la globalizzazione come forza positiva che garantisca l’equa distribuzione dei benefici. L’Unione Europea deve porsi come contrappeso democratico alle forze dell’economia globalizzata. Quindi chiediamo che siano varate riforme in queste aree fondamentali”.
1. Rinnovamento della democrazia europea
Alde e M5S vogliono che si realizzi un’Unione più democratica e trasparente. Entrambi desiderano una Commissione Europea più piccola e efficiente, un Consiglio Europeo riformato ed un Parlamento Europeo più forte e posto sullo stesso livello del Consiglio. Entrambi ritengono che parte degli europarlamentari debbano essere eletti su base transnazionale, in quello che sarebbe un importante passo in direzione di una reale democrazia europea. Vogliamo anche la fine della inefficiente “grande coalizione” che troppo a lungo ha monopolizzato il potere e paralizzato l’Europa. La strada da seguire è quella dell’aumento del coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi democratici e nell’aumento della trasparenza, rendendo pubblici per legge tutti i documenti e usando un linguaggio chiaro per comunicare in ogni tipo di legislazione così come nelle intese internazionali e negli accordi commerciali. C’è il bisogno di rendere le istituzioni più trasparenti e responsabili, e di dare ai cittadini una maggiore influenza diretta sulle linee politiche e sulla scelta della leadership politica, tanto nella cabina elettorale quanto per quanto riguarda gli altri mezzi di compartecipazione alla politica.
2. Riforma dell’Eurozona
Nel corso dell’ultimo decennio la nostra divisa unica ha dimostrato di essere stabile e duttile di fronte a shock di natura esterna, ma non allo scopo di rafforzare la nostra economia e di raggiungere la convergenza tra le economie nazionali. L’euro non ha mantenuto le promesse, ed è il momento di ovviare ad alcuni dei suoi innegabili difetti. C’è bisogno di costruire attorno alla divisa unica un sistema che possa assorbire gli shock economici interni all’eurozona, e questo richiede una nuova governance che deve essere incastonata in strutture trasparenti e democratiche. C’è anche bisogno di una revisione riguardo il modo in cui i bilanci nazionali sono monitorati, e di introdurre un nuovo codice di convergenza che sia incentrato su riforme significative e assicuri la centralità del sostegno finanziario ai servizi pubblici, invece di intervenire parzialmente sulle cifre dei bilanci.
3. Diritti e libertà
L’Unione Europea è prima di ogni altra cosa e soprattutto una comunità di valori. C’è bisogno di farne un avvocato globale delle libertà civili, dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. L’Unione Europea ha il dovere di essere garante che i principi e i valori basilari contemplati nei Trattati Europei siano rispettati ovunque sul proprio territorio. Fiducia reciproca e valori condivisi sono la chiave delle politiche europee nei campi della cooperazione giudiziaria, delle politiche di asilo e di accoglienza dei profughi, dell’agenda digitale, dell’energia e della gestione comune dei confini esterni.
4. Opportunità senza confini
Ugualmente l’Europa dovra’ essere in grado di assicurare le nostre libertà con una maggiore protezione del mercato comune. Questo richiede un’ampia strategia che spazi dall’affrontare il dumping ai danni del mercato europeo all’eliminazione degli ostacoli al libero movimento dei privati cittadini. Il mercato unico deve essere il motore portante della promozione dei talenti, dell’innovazione, delle start-up, delle piccole e medie imprese cosi’ come delle multinazionali. Al tempo stesso un mercato unico senza confini interni richiede chiaramente che le questioni della solidarietà e della coesione sociale debbano esere affrontate come prioritarie”.
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