Orlando: “più autostima per tutti”, ma è un monologo di oltre un’ora

Questa è la nostra città. Questa è la città che noi amiamo e che cerca di coniugare valori con visioni

Un’entrata in scena plateale, accompagnata da applausi, musica e abbracci: è lui, Leoluca Orlando. Con un monologo sul palco del Teatro Golden, il Professore ha aperto la propria campagna elettorale e contemporaneamente chiuso il mandato. Uno show durato più di un’ora. E sì, è ufficiale: Leoluca Orlando è ancora tra i prossimi candidati sindaci di Palermo (come in molti avevano già intuito).

PIÙ AUTOSTIMA PER TUTTI

Dobbiamo parlare della mafia? No, dell’accoglienza. Abbiamo bisogno di far crescere l’autostima. Non è possibile che i turisti apprezzino Palermo e i palermitani non la apprezzino e non la amino, non è possibile. Abbiamo bisogno di alzare l’autostima senza futtirinni a testa, senza pensare che siamo l’ombelico del mondo. Palermo non è l’ombelico del mondo. Perché a forza di dire che eravamo l’ombelico del mondo, abbiamo scoperto che siamo rimasti fuori dal mondo. Palermo è un nodo di una rete mondiale, presente con le sue caratteristiche, la sua identità, la sua storia, il suo futuro, le sue speranze

IL SINDACO LO SA FARE?

C’è chi dice che “il sindaco lo sa fare”, chi invece si schiera dalla parte opposta perché “non lo sa fare”. Una cosa è certa: Luca è un eccezionale comunicatore.

Sullo schermo del Golden primeggia una domanda palesemente retorica: “Il sindaco lo sa fare?“. Così è cambiato il suo slogan (“Il sindaco lo sa fare”) ed è proprio lui a rispondere, retoricamente.

Pochi, pochissimi, i progetti discussi. Per Orlando è meglio enunciare tutti gli obiettivi raggiunti durante la consiliatura . E così, è egli stesso a rispondere a quella domanda che, non nascondiamolo, anima spesso gli animi di molti cittadini palermitani. Dice Orlando: “Per Palermo ci vuole uno come me“. Il Sindaco, che si candida per ridiventare Sindaco, elenca tutte quelle opere, che dovrebbero far capire a tutti che “lui lo sa fare”, che il suo lavoro per Palermo deve proseguire. Le stesse opere che dovrebbero rendere orgoglioso ogni cittadino  e che dovrebbero alimentare un senso di autostima collettivo. Tra queste: la questione degli immigrati, la spiaggia di Romagnolo che “ritorna” a essere un luogo privilegiato per i vacanzieri palermitani, il tram più bello d’Italia, l’acqua pubblica, una mobilità completamente rivisitata grazie a ztl e pedonalizzazioni, il Parco della Favorita risanato, la gestione delle municipalizzate, nuove aree di gioco per i piccoli palermitani, ecc..

Così è come se il Professore dicesse: “sì, io lo so fare”.

PASSATO E FUTURO PALERMITANI

Abbiamo fatto tutto questo senza partiti, senza lacci e lacciuoli perché il mio partito era ed è Palermo. Se qualcuno pensa che sia altro non si avvicini. Noi siamo qui per dire grazie per questa condivisione di amore e di impegno per la nostra città. Ci aspettano cinque anni di esami, cinque anni di primarie per far emergere nuovi protagonisti. Questo è il mio obiettivo: che il prossimo sindaco di Palermo non sia costretto a essere uno stronzo come Orlando che litiga con tutti per essere libero, ma che sia l’espressione di una città ormai cambiata, che può voltare pagina.

Proseguiamo quindi fino al 2022 dove, dopo aver asciugato tante lacrime potremo avere una nuova Palermo. Uno stronzo come me è necessario fino a quando non lo capiranno, poi non sarà più necessario

Vecchio e nuovo quasi si mescolano durante un lungo e commosso applauso, che suscita il tripudio degli orlandiani presenti in sala. E poiché è stato detto tutto (o quasi), lo spettacolo si conclude.