cronaca

Camorra, ecco la mappa dei clan e gli equilibri criminali a Napoli e in Campania

Dopo l’analisi sul controllo esercitato dalla mafia su Palermo, analizziamo la situazione della Campania e di Napoli.

INTERESSI ILLECITI MAGGIORMENTE DIFFUSI

In Campania le organizzazioni criminali avrebbero spostato i loro interessi verso i settori amministrativi, economici e finanziari, conquistando spesso ampio controllo di alcuni rami dell’industria della contraffazione. Sono state sviluppate, in Italia e all’estero, fitte reti di punti di distribuzione, dall’import-export di merci fino alla vendita.

Lo strumento più utilizzato dalla camorra per esercitare la propria supremazia e il proprio controllo sul territorio è l’estorsione, fenomeno che si sta diffondendo in maniera capillare. Esso viene messo in atto tramite richieste di somme di denaro o tramite l’imposizione di prodotti o servizi provenienti da specifiche aziende indicate dai clan.

Inoltre, il 2016 ha riguardato un’attività di gestione illecita del gioco on line e, ancora, l’estesa presenza di spaccio di stupefacenti.

Per esempio, a Bacoli e Monte Procida opera il clan Pariante soprattutto con interessi nelle estorsioni e nello spaccio di droga.

A Ischia e Procida non sembrerebbe esservi alcun sodalizio camorristico. Tuttavia, è stato segnalato il coinvolgimento di amministratori, imprenditori e dipendenti pubblici in attività giudiziare. Sono emersi episodi di corruzione.

NUVOLETTA E POLVERINO

Marano di Napoli subirebbe la forte influenza dei gruppi Nuvoletta e Polverino, in grado di corrompere pubblici funzionari, poiché saldamente efficienti sul profilo economico e imprenditoriale.

Gli interessi illeciti dei gruppi Nuvoletta e Polverino si concentrerebbero principalmente sul traffico di stupefacenti, su estorsioni, sul traffico di rifiuti, sul riciclaggio di attività economiche in tutta Italia e perfino all’estero.

GLI ASSETTI INTERNI 

È interessante notare come cambiano gli assetti interni di un clan dopo l’esecuzione di provvedimenti cautelari. È il caso del gruppo Polverino, in cui si sarebbe verificato un indebolimento strutturale interno al clan dopo l’arresto di alcuni componenti del gruppo, favorendo così il clan Nuvoletta nella gestione del traffico internazionale di stupefacenti.

O ancora, uno stato di tensione tra i gruppi della stessa area sarebbe indicato da diversi episodi, tra cui vale la pena segnalare a Maragliano l’omicidio di un pregiudicato e diversi ritrovamenti di armi.  Ciò indicherebbe la ricerca di maggiori spazi in cui operare.

LA CAMORRA A NAPOLI

La caratteristica indispensabile del modus operandi dei gruppi emergenti è l’imprevedibilità delle loro azioni e l’assenza di una strategia. A ciò deve aggiungersi la ferocia nell’esecuzione dei delitti, alimentata certamente da una spregiudicatezza criminale, che porta a scorribande a bordo di moto e sparatorie imprevedibili e incontrollate.

Nell’area centrale della città, tra i quartieri Vasto, Arenaccia, Ferrovia, Rione Amicizia, San Giovanniello e Borgo Sant’ Antonio Abate, si registra negli ultimi anni un maggiore traffico di stupefacenti, il quale ha contribuito alla comparsa di nuove tipologie di droga, tra le quali l’amnesia, un tipo di marijuana modificata con additivi. Inoltre, negli ultimi anni sono stati registrati enormi investimenti effettuati dal clan Contini di Napoli nel settore degli stupefacenti. Questa nuova tendenza rispetto all’attività estorsiva, sarebbe riconducibile alla pressante crisi economica, che non garantirebbe il pagamento delle mesate agli affiliati, le spese legali e il sostegno economico ai latitanti.

EQUILIBRI E SCARCERAZIONI

Come detto in precedenza, è molto forte l’influenza destabilizzante esercitata dai provvedimenti cautelari sulle dinamiche interne ai clan. Analogamente accade quando si verificano scarcerazioni di soggetti che poi cercano di reinsediarsi sul territorio.

LEADERSHIP E CAMBIAMENTI INTERNI AI CLAN

Il 5 maggio 2016 veniva arrestato a Chioggia il capo del gruppo Ciminno. Ciò avrebbe comportato il passaggio della leadership agli anziani del clan nella zona che comprende i quartieri Vomero e Arenella.

A Miano, Piscinola, Masseria Cardone, Scampia e Secondagliano sono in atto delle modifiche agli assetti criminali, determinate dalla destabilizzazione del gruppo Lo Russo, che negli ultimi anni è stato soggetto a provvedimenti cautelari.  Molti del gruppo  hanno iniziato a collaborare con la Magistratura. Dunque, il ridimensionamento del clan sembra aver spinto coloro che sono rimasti liberi a voler ribadire con la violenza la propria leadership, diventando così protagonisti di gravi omicidi.

LA PERIFERIA DI NAPOLI

L’area periferica di Napoli rappresenta un territorio in subbuglio ed è caratterizzata dall’attività di gruppi che si contendono la gestione dei vari quartieri. Anche qui, lo spaccio di stupefacenti rappresenta la fonte più cospicua di guadagno e spesso purtroppo anche la causa di scontri molto violenti.

PROBLEMI DI CONVIVENZA

Infine, l’area occidentale è caratterizzata da una forte tensione, che investe gran parte dei quartieri, sfociando spesso in omicidi, consumati o tentati tramite sparatorie cruente con armi potentissime (tipo kalashnikov). Spesso gli spari sono rivolti alle facciate dei palazzi. Cià avviene a causa di tentativi di riposizionamento sul territorio di gruppi criminali storici, i quali sfidano i clan emergenti.

 

 

 

 

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Redazione Moralizzatore

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