Un pezzo di Sinistra Comune scarica Leoluca Orlando, il PCI: “Noi no. Non ci stiamo”
Domenica mattina, sul palco del Teatro Golden, Leoluca Orlando ha avviato la propria campagna elettorale. Presenti molti cittadini e molti personaggi pubblici e politici.
Recentemente, a sostegno di Orlando, era nata Sinistra Comune. Al suo interno vi è anche il PCI, che oggi, a seguito di un’Assemblea provinciale e di un Comitato politico Federale, prende posizione e ritira tramite comunicato stampa il proprio sostegno nei confronti di Orlando.
“INTERESSI LONTANISSIMI DA QUELLI DELLA GENTE CHE VOGLIAMO RAPPRESENTARE”
Probabilmente, l’incontro di domenica mattina è stato determinante nella decisone del PCI:
A prescindere dalla presenza o meno del Partito Democratico, con o senza simbolo, l’ormai ufficiale ingresso in coalizione di alcuni suoi alleati, corresponsabili sia a livello nazionale sia a livello regionale delle politiche disastrose che stanno affossando il Paese e la Sicilia, non può che indurci a ritirare il nostro sostegno a Leoluca Orlando. Non potremmo, infatti, stare nella stessa coalizione con chi, ormai da anni, tutela interessi lontanissimi da quelli della gente che, come comunisti e come sinistra, vogliamo rappresentare
UNA “NEBULOSA NEOCENTRISTA”
A ciò va aggiunto un fatto, a nostro avviso, di non secondaria importanza, cioè che tutta questa “nebulosa” neocentrista, covo di trasformisti e opportunisti sostenitori del SÍ al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, è stata letteralmente “asfaltata” da più del 72% di NO da parte dei cittadini palermitani. Il Sindaco è così sicuro di trarre vantaggio da questo allargamento della coalizione al centro?
NE SIETE ANCORA CONVINTI?
Infine, il PCI si rivolge agli altri componenti di Sinistra Comune e sottolinea l’esigenza di scelte coraggiose per una reale alternativa.
Gli altri soggetti di Sinistra Comune sono ancora convinti che, sic stantibus rebus, l’eventuale prossima sindacatura Orlando possa continuare a rappresentare un’alternativa? Noi no. Non ci stiamo. Forse, per la sinistra, sarebbe opportuno iniziare a prendere scelte coraggiose per essere realmente alternativi