Mafiosi scarcerati per l’errore di un magistrato. La paura delle vittime

In questi ultimi giorni ha fatto parecchio discutere la vicenda riguardante l’imminente scarcerazione di 14 boss, in seguito a una sentenza depositata troppo tardi. Ripercorriamone brevemente le tappe salienti fino a considerare le conseguenze di questo grave errore.

IL BLITZ

Nel 2014 “Reset“, un blitz dei carabinieri, incastra i clan di Bagheria e Porta Nuova. A tal fine è stata indispensabile la collaborazione dei commercianti, che con coraggio e fiducia hanno denunciato.

IL PROCESSO

Con il processo di primo grado, arrivano nel novembre del 2015 le condanne per i 25 arrestati. Le pene vanno dai 10 ai 30 anni di detenzione.

L’ERRORE E LA SCARCERAZIONE

Il gup Sergio Ziina deposita in ritardo la sentenza. Per questo motivo, tra pochi giorni quattordici boss potranno lasciare il carcere.

LA PAURA DEI COMMERCIANTI

Non ci sono parole. Questa è la legge italiana. C’è paura. Ho denunciato dopo che i carabinieri ci hanno convocati in caserma. È stata una sofferenza

Avevano riposto fiducia nella giustizia e con coraggio avevano deciso di denunciare quanto subivano, tirando un respiro di sollievo dopo l’arresto degli estorsori. Purtroppo, per i commercianti coinvolti in questa vicenda le cose sono cambiate:  la paura è tanta e li costringe all’anonimato.

“UN FATTO DEPRECABILE E GRAVISSIMO”

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio, con sdegno ha commentato l’accaduto sottolineando il proprio sostegno nei confronti delle vittime:

C’è sconforto. Lo Stato mostra debolezza. L’impegno contro il racket è quello che ci vede accanto ai commercianti che hanno avuto il coraggio di collaborare con le istituzioni e per questo ci costituiamo parte civile nei processi. Noi cerchiamo di ricostruire un sentimento di fiducia nello Stato da parte delle vittime. Ma rappresenta un fatto deprecabile e gravissimo se poi lo Stato non mostra di essere all’altezza di sapere tutelare adeguatamente le vittime. Questo crea paura nelle vittime che hanno denunciato o scoraggia chi non l’ha ancora fatto. Il danno è enorme