Elezioni Palermo, Ciro Lomonte cerca un accordo con Nadia Spallitta

Architetto, docente, indipendentista. Ciro Lomonte, candidato sindaco per il movimento “Siciliani Liberi” alle prossime elezioni comunali di Palermo, tende una mano al consigliere Pd Nadia Spallitta. Tra i nomi dei candidati c’è anche quello di  Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale e fiera oppositrice della giunta Orlando negli ultimi anni. «Credo sia arrivato il momento di riflettere se questa città – scrive Lomonte in una lettera aperta a Nadia Spallitta – abbia finalmente diritto ad essere governata da palermitani liberi dalle vecchie logiche di partito o se debba continuare ad essere sequestrata dai vecchi giochi di potere». Da questa riflessione la scelta del movimento “Siciliani Liberi” di mettere insieme persone ed idee per governare al meglio la città. «Abbiamo una storia in parte diversa dalla tua – continua Lomonte – ma questo forse non basta per correre disuniti. Noi ti riconosciamo indipendenza, talento, competenza amministrativa e consenso. Se accetti di stare con noi, secondo me questa volta vincono i palermitani».

Consigliere comunale da otto anni, eletta al suo secondo mandato in una lista satellite che appoggiava Orlando e transitata poi nelle fila del Pd, Nadia Spallita ha dato vita al comitato civico “Palermo Città Futura” che in vista delle amministrative di primavera sta trasformando in lista e programma elettorale. La sua vuole essere una proposta alternativa rispetto a quelle che provengono dai partiti tradizionali e a quelle proposte da chi ha dominato la scena politica cittadina negli ultimi anni. Un vento di cambiamento che potrebbe incontrare anche le correnti indipendentiste del movimento “Siciliani Liberi”.

Lettera aperta a Nadia Spallitta. «Cara Nadia, scrivo ad una persona che considero amica e che stimo. Data la natura della questione perdonami se rendo pubblico quello che in primo luogo voglio dire a te, una persona a cui ho espresso più volte il desiderio di correre insieme in questa campagna elettorale. Apprendo dai giornali che intendi continuare il tuo impegno per Palermo, probabilmente con una tua candidatura a Sindaco e con una tua lista. Credo sia arrivato il momento di riflettere se questa città abbia finalmente diritto ad essere governata da palermitani liberi dalle vecchie logiche di partito o se debba continuare ad essere sequestrata dai vecchi giochi di potere. Credo sia arrivato il momento di non limitarsi ad offrire ai palermitani la possibilità di una dignitosa opposizione in Consiglio a un potere estraneo alla nostra città, eppure apparentemente forte e destinato a governare; il momento di trasformare loro in “opposizione”, unendo le forze sane di questa città, che credo siano soverchianti nella società, infondendo loro coraggio, e provare a governarla davvero, a garantire allo stesso tempo legalità e sviluppo ad una capitale ormai da troppi anni in lento declino».

Le ombre della vecchia politica. «Non voglio parlar male dell’operato degli altri – continua Lomonte nella lettera indirizzata al consigliere Pd – La loro storia e le loro scelte però spesso parlano da sole. Oggi è chiaro a tutti che, dietro i cosiddetti candidati che “contano” a detta della stampa, ci sono grandi partiti italiani: “pupari” che – come sempre – manovrano i loro rappresentanti in questa città. Questi potranno fare tutte le sceneggiate che vogliono, ma le decisioni che contano, per questa città, saranno sempre prese altrove e per servire altri interessi. Dietro Orlando c’è il Pd renziano, c’è “Sicilia Futura”, c’è forse anche il sistema di potere di Crocetta, o ciò che ne resta. Per quanto tentino di nasconderlo ai cittadini, non potranno mai negare l’evidenza, un legame che c’è. Orlando – bene o male – è il sistema di potere italiano ed europeo oggi vigente, è il loro terminale ultimo sul territorio. Ammantato quanto si voglia di un presunto ruolo personale, ma è questo. Per 32 anni, con poche interruzioni, egli è il sindaco di una Palermo decadente. Non sarà tutta colpa sua, naturalmente, ma è un fatto indiscutibile. Dietro Ferrandelli c’è la destra “moderata” di Forza Italia, dei Cuffariani, della vecchia, vecchissima politica siciliana, quella del famoso 61 a 0, che niente seppe fare allora, e che niente farà mai adesso, nemmeno dietro il volto di un giovane sorridente. Dietro Forello c’è il Movimento 5 Stelle, almeno dichiarato in quanto tale, senza alcuno spazio però per una vera democrazia interna e una dinamica realmente locale della politica. È il rappresentante di un grande partito italiano, come gli altri, prendere o lasciare, alieno alla nostra Palermo. Persino dietro un candidato considerato “minore”, quale La Vardera, si è accodata una formazione che sgomita all’interno della destra italiana, la Lega di Salvini, devo dire con nostro grande dispiacere».

L’unione fa la forza. «Sembra quasi – spiega il candidato sindaco di “Siciliani Liberi” nella missiva – che ai palermitani non resti altra scelta che subire decisioni prese a migliaia di km di distanza. Saranno nel loro interesse? E come? Come quelle passate? E se i Palermitani invece si ribellassero e si riprendessero la città? Noi, di Siciliani Liberi, abbiamo un progetto che riguarda la liberazione di tutta la Sicilia, ma in queste elezioni amministrative è la dimensione municipale quella che conta. Abbiamo cominciato qualche settimana prima di te, abbiamo ormai una lista completa, forte e rappresentativa, che presto presenteremo alla città e stiamo lavorando per le circoscrizioni. Abbiamo una storia in parte diversa dalla tua, ma questo forse non basta per correre disuniti. Noi ti riconosciamo indipendenza, talento, competenza amministrativa e consenso. Tutte doti che, da sole, non fanno forse una vittoria elettorale, ma che potrebbero convergere in un grande accordo amministrativo, realmente in grado di capovolgere ogni previsione della vigilia. Se accetti di stare con noi, e una persona come te ci sta poco a mettere su una lista realmente competitiva, secondo me questa volta vincono i palermitani. Vincono anche perché il nuovo non potrà più essere confinato dalla stampa allineata dietro la cortina dei cosiddetti “outsider”, folkloristici, definiti tali per scoraggiare i loro sostenitori e togliere loro credibilità. Da soli è arduo confrontarsi con avversari agguerriti, da soli potrebbero vincere non i Palermitani ma ancora una volta i partiti. Uniti secondo me abbiamo già vinto».

Liberiamo Palermo. «Una persona come te giocare da protagonista nella politica palermitana. Se sceglierai una strada solitaria la rispetteremo, naturalmente. Ti considereremo a malincuore un concorrente che ha obbiettivi analoghi ai nostri. I Palermitani non lo capiranno. Se i Palermitani liberi che sicuramente ti seguiranno troveranno una forma di alleanza adeguata con i sempre più numerosi “Siciliani Liberi”, Palermo cambierà davvero e con Palermo la politica nazionale, perché questo è sempre stato un laboratorio importante. Diamo questa speranza ai Palermitani – conclude Lomonte – Liberiamo insieme Palermo! E Palermo potrà di nuovo tornare fiera di essere la Capitale della Sicilia e del Mediterraneo».