Cocaina nella Palermo bene, coinvolto giudice di Agrigento

L’Operazione H24 aveva fatto luce su loschi giri di cocainomani nella Palermo bene (15 avvocati, due noti ristoratori del centro città, un dentista, un assicuratore e un assistente di volo).

L’inchiesta si allarga e tra i nomi dei clienti dei 5 pusher scoperti dagli agenti della Narcotici  spunta quello di un giudice.

Il giudice ha 35 anni e presta servizio presso il Tribunale penale di Agrigento.

“COMPARE DOVE SEI?”

Venerdì 3 febbraio Antonino Di Betta,uno dei pusher più laboriosi della Palermo bene, non lo sa ma è intercettato da ore dai poliziotti della Narcotici. Mentre una squadra si è mimetizzata tra la folla del weekend e con pazienza osserva ogni passo di Antonio Di Betta, un’ altra, nella sala d’ascolto della squadra mobile, attende di ascoltare qualcosa alle cuffie.

Dopo la mezzanotte Di Betta riceve una chiamata da parte dell’impaziente giudice, che chiede: “compare dove sei?”

Di Betta risponde e così lo spacciatore incontra il giudice, con cui si intrattiene confidenzialmente.

“SONO UN GIUDICE”

In un attimo i poliziotti della Narcotici sorprendono i due. Di Betta ha 25 dosi di cocaina in tasca. Viene arrestato immediatamente. L’altro non ha droga né in mano né in tasca, è nervoso ma prontamente esce il proprio tesserino e dice di essere un giudice, probabilmente aspettandosi (e augurandosi) una qualche agevolazione.

Tuttavia, il tesserino del giudice non ha fatto alcuna differenza per  i poliziotti della Mobile.