Una terza polizza del valore di 8mila euro stipulata da Salvatore Romeo a favore di Virginia Raggi. La cosa singolare è che l’assicurazione sarebbe stata posta in essere dopo la convocazione della sindaca di Roma da parte dei magistrati, nel momento in cui era già indagata per abuso d’ufficio. Un comportamento alquanto equivoco e strano ad avviso degli inquirenti, tanto che gli stessi, a questo punto, non escluderebbero l’ipotesi di una manovra tesa ad incastrarla. La Raggi dopo aver dichiarato di prendere completamente le distanze dalla vicenda, ha annunciato di voler presentare un esposto in Procura per tutelare la sua persona.
La circostanza è stata contestata a Romeo nel corso dell’interrogatorio di giovedì scorso durante l’indagine che lo vede indagato con la Raggi proprio per abuso d’ufficio per la sua nomina a capo della segreteria del primo cittadino. Romeo, al proposito, ha risposto che ha fatto tutto “per affetto”.
(Salvatore Romeo)
“La terza polizza? Ho letto anche io i giornali e sono la prima a voler capire una vicenda che mi vede totalmente estranea. Siamo al lavoro con i miei avvocati per capire la vicenda”, ha dichiarato la sindaca di Roma a proposito della notizia. In ogni caso la reazione della Raggi è significativamente dura. “Ora spunta anche una terza polizza intestata dal dottor Romeo a mio nome. Questa stipulata addirittura due giorni dopo che ho annunciato di aver ricevuto un invito a comparire dalla procura di Roma. E’ inaccettabile che il dottor Romeo abbia fatto una cosa del genere. Ne prendo totalmente le distanze. A questo punto con i miei avvocati presenterò un esposto in Procura per tutelare la mia persona”.
“Anche per quanto riguarda questo contratto assicurativo, come per uno dei due precedenti – riporta l’Ansa – si tratta comunque di un investimento del quale Raggi non avrebbe potuto beneficiare se non alla morte di Romeo. Nel caso di questa ultima polizza, la singolarità è rappresentata dalla tempistica con cui è stata intestata a Raggi. Al momento non è noto se anche per questa terza polizza, Romeo abbia modificato il beneficiario come invece annunciato nei giorni scorsi per le altre due”.
Ma riepiloghiamo un poco. L’interrogatorio del primo sindaco grillino della Capitale viene alla fine fissato al 3 febbraio. Prima che Virginia Raggi si presenti davanti ai magistrati tuttavia Romeo si reca in banca e attiva una ulteriore polizza (la terza) indicandola come beneficiaria. In precedenza, come ormai tutti sanno, ne aveva stipulate altre due, una da 30mila euro ed un’altra da 3mila, sempre con lei beneficiaria. Nel momento in cui risponde alle domande dei pubblici ministeri gli investigatori hanno rintracciato solo queste due, e lei giura di non saperne nulla dichiarandosi “sconvolta”. L’accensione di questa ultima polizza è sospetta, ha “un tempismo apparentemente irragionevole, al limite dell’autolesionismo”, come scrive Repubblica.
Nascono insomma una serie di domande a cui gli inquirenti tenteranno di dare una risposta: per quale motivo quella terza polizza è stata posta in essere, in un momento in cui l’attenzione dei magistrati era al massimo sulle vicende assicurative di Romeo? In un momento, per altro, in cui la Raggi si accingeva a comparire al cospetto dei pm. Perché? Per crearle altri problemi? Per altre ragioni?
Esiste anche un altro fatto abbastanza interessante che riguarda Salvatore Romeo. Il 19 dicembre, il primo giorno utile lavorativo, dopo l’arresto di Raffaele Marra, è stata svuotata una cassetta di sicurezza a lui intestata. Anche su questa circostanza particolare gli inquirenti, i Pm coordinati dal Procuratore Paolo Ielo, cercano di far luce, di appurare il ruolo ricoperto dai fedelissimi di Virginia Raggi sin dal primo momento in cui hanno messo piede al Campidoglio.
La circostanza, spiega il Messaggero, “viene contestata a Romeo dalla procura lo scorso 8 febbraio, nel corso dell’interrogatorio da indagato per abuso d’ufficio”. Dal 2011 – avrebbe risposto Romeo stando al Corriere della Sera – “‘quella cassetta viene utilizzata esclusivamente da una mia amica. Io non ne so niente’. La donna viene perquisita e interrogata. Conferma la versione di Romeo ma nulla dice sul contenuto della cassetta. Sostiene che si tratta di materiale che ‘non riguarda in alcun modo Romeo perché sono cose mie'”.
“E’ tutto molto avvilente, non si parla da mesi dei problemi di Roma e la citta’ è ancora più massacrata di prima, perché obiettivamente il sindaco e il suo entourage sono in altre faccende affaccendati”. Giorgia Meloni risponde così ai giornalisti che la interpellano sulla vicenda.
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