Casta e privilegi: gli aerei blu, ecco chi è il ministro che vola di più
Dallo scorso agosto si è imbarcato ben 68 volte su aerei messi a disposizione dalla presidenza del Consiglio, aggiudicandosi il titolo di frequent flyer istituzionale. Stiamo parlando di Angelino Alfano, ministro degli Esteri, che ha conquistato il primo posto nella classifica dei ministri che si servono di “aerei blu”. Con 43 voli il secondo posto va, invece, al premier Gentiloni, seguito dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti con 31 voli.
Al quarto posto troviamo il titolare della Coesione Territoriale, che ha viaggiato su e giù per l’Italia venti volte. Il quinto posto spetta al Guardasigilli Andrea Orlando, con 12 voli seguito da Carlo Calenda, titolare dello Sviluppo Economico (11 voli) e da Marco Minniti, ministro dell’Interno (10 voli).
Esistono dei tabulati della presidenza del Consiglio, in cui alla voce “istituzionale” o “sicurezza” corrispondono i vari spostamenti aerei dei ministri, che si servono dei mezzi dell’Aeronautica per vari scopi: per le missioni internazionali, da un lato, per raggiungere le città di residenza, dall’altro. Per intenderci, sette voli su dieci di Minniti sono stati effettuati da e per Reggio Calabria.
Anche qui, il primato spetta ad Angelino Alfano, che si è servito dell’ “aereo blu” 27 volte su 68 per raggiungere la Sicilia e -attenzione- in periodi che non comprenderebbero impegni pubblici (vacanze estive, Ognissanti, Epifania per fare qualche esempio).
Ma è nel mese di ottobre che Alfano batte il record con ben sette viaggi in Sicilia: per presentare una campagna di scavi nella Valle dei Templi, per inaugurare il percorso Unesco con Mattarella, per intervenire durante due convegni sul referendum instuzionale organizzati da Ncd a Catania e a Palermo.
Alfano si è servito dell’ “aereo blu” per raggiungere la Sicilia anche in altre occasioni, trovandosi al centro di polemiche.
Ad Alfano resta, infatti, il primato di viaggi “blindati” a spese dello Stato per spostamenti tra Roma e la sua casa in Sicilia. Un anno e mezzo fa il Viminale gli segnalò il “livello di protezione 1“, rendendo opportuni spostamenti per l’ex ministro dell’Interno.