Fondi del Cnr in mano alla Mafia, un testimone: “Ho visto Messina Denaro davanti alla loro sede” | VIDEO
I fondi elargiti dal Cnr, finiti nelle mani del capomafia Matteo Messina Denaro, e gli accordi presi sotto banco dai cuochi stellati con critici gastronomici e case fornitrici dei prodotti, saranno le inchieste destinate a tenere gli spettatori incollati alla tv nel corso della prima puntata della nuova stagione di Report, su Rai3. Per quanto riguarda il primo fatto, viene anticipato dalla trasmissione, condotta non più da Milena Gabanelli ma Sigfrido Ranucci, ci saranno testimoni esclusivi. “Ho visto Matteo Messina Denaro – dice un dipendente del Consiglio Nazionale delle Ricerche – davanti la sede del Cnr di Capo Granitola”. Stando al testimone un filo nero collega le attività del Cnr, che vanta budget per miliardi di euro, 7 dipartimenti e ben 8000 dipendenti, ai fiancheggiatori di Messina Denaro.
Così la mafia ottiene i soldi destinati ad altri progetti
L’Istituto, soggetto proprio di recente ad una indagine interna volta a scoprire l’effettiva utilizzazione dei finanziamenti ricevuti, avrebbe sostenuto delle “spese pazze”. Il denaro destinato alla ricerca, in diversi casi, sarebbe stato utilizzato per comperare giochi gonfiabili per bambini, vini, ortaggi, pregiati tappetti persiani e persino smartphone spariti nel nulla. Ma tra le tante spese poco chiare quella più inquietante parrebbe quella destinata al finanziamento all’Istituto per l’ambiente marino costiero, dietro il quale, svela il giornalista ci sono personaggi riconducibili al super latitante Messina Denaro.
Miliardi di euro sottratti alla ricerca
Per dirottare quei fondi dai conti del Cnr, fondi che ammonterebbero a oltre un miliardo e duecento milioni di euro, sarebbero stati presentati falsi progetti e contratti sui quali sono state apposte firme altrettanto fasulle. Come riporta il Corriere.it si è riusciti a venire a capo della vicenda soltanto dopo le rivelazioni di Laura Giuliano, nipote di Boris Giuliano, il capo della squadra mobile di Palermo ucciso nel 1979 dalla mafia. Per due anni, dal 2014 al 2016 ha diretto l’istituto e in quel periodo ha raccolto materiale a sufficienza per far scoppiare il caso.
Un’altra inchiesta coinvolge gli chef stellati italiani
L’altra inchiesta cardine della puntata si intitola invece “Sotto le stelle” e tenta di svelare il funzionamento del mondo della ristorazione. Chef stellati che, denuncia Report, sono spesso sponsorizzati da fornitori e critici delle più prestigiose guide. Per dirne una, i 334 ristoranti stellati Michelin in Italia fatturano complessivamente 260 milioni. Ma nelle loro cucine ci sono spesso stagisti delle scuole alberghiere invogliati a lavorare gratis nella speranza di una futura assunzione.