Mobilità sociale: meglio ricchi e incapaci o poveri e talentuosi?
Gran Bretagna – Secondo gli esperti è il Paese europeo con la minore possibilità di scalata sociale. I ricchi restano ricchi e i poveri rimangono poveri. Sarà vero?
Quello della mobilità sociale è stato ed è tuttora uno dei principali temi di discussione della sociologia moderna. Gli stereotipi più diffusi nei libri di storia, dalle elementari alle superiori, vogliono che il figlio del contadino faccia il contadino e il figlio del conte il proprietario terriero. Ma come ben sappiamo, tutto ciò poteva essere vero – e di fatti lo era – nell’età classica greco-romana fino al Medioevo con il feudalesimo. Cosa succede dopo? Succede che nella seconda metà del XV secolo, un orafo tedesco – tale Johann Gutenberg – inventa la stampa a caratteri mobili, apportando una “proletarizzazione” (direbbe Karl Marx) della cultura. Proseguendo in questo nostro compendio storiografico, arriviamo alla fatidica “presa della Bastiglia” (1789). Con la Rivoluzione Francese viene finalmente sovvertito l’ordine sociale esistente. Fino alle lotte per garantire l’istruzione pubblica e il suffraggio universale.
Insomma, tutto questo per dire che oggi il figlio del contadino ha le stesse possibilità di diventare medico o avvocato del figlio dell’imprenditore. Eppure non è sempre così. In occasione della conferenza sulla mobilità sociale inglese tenutasi a Rotherdam pochi giorni addietro, il ministro dell’istruzione inglese, Justine Greening, ha ammesso che
I bambini provenienti da ambienti ad alto reddito che mostrano segni di scarsa capacità accademica all’età di cinque anni hanno il 35% di probabilità in più di ottenere, in futuro, redditi alti rispetto ai loro coetanei più poveri che mostrano i primi segni di alta capacità intellettiva
Conferenza di Rotherdam sulla mobilità sociale
Durante la Conferenza, la Greening ha rilanciato la questione mobilità sociale come un “difficile imperativo economico” per il Paese. Secondo gli esperti, infatti, la Gran Bretagna è l’ultimo Paese europeo (Brexit o non Brexit) per mobilità sociale.
I lavoratori laureati provenienti da ambienti svantaggiati guadagnano, in media, 2200 sterline in meno rispetto ai loro colleghi cresciuti in ambienti economici più favorevoli, anche quando presentano lo stesso percorso di studi e la stessa esperienza
continua la Greening. Già lo scorso anno, il Primo Ministro britannico Theresa May, sin dal suo insediamento, aveva deciso di far diventare il tema della mobilità sociale una priorità per il Governo. Nel mese di gennaio, ha promesso di lottare “ingiustizie scottanti che minano la solidarietà della nostra società”.
Un sondaggio condotto dalla “Social Mobility Commission” ha rivelato che il 45% della popolazione inglese crede che la mobilità sociale dipenda dall’ambiente economico di partenza. Solo il 29% crede nella meritocrazia e nella possibilità di determinare la propria scalata sociale. Alan Milburg, presidente della Commissione, ha spiegato che la vera sfida consiste in un grande sforo nazionale per ridurre la povertà e migliorare la mobilità sociale. Ovviamente questo significherà investire in riforme a lungo termine sull’istruzione e le economie locali.
Insomma, essere ricco e stupido ha il suo bel vantaggio. Ma se per noi questa non è una novità, forse l’Inghilterra ha scoperto l’America…